Unione Europea, quali sono gli ostacoli del piano sui migranti?

Prosegue il dialogo dell’Unione Europea che verte sul tema migranti, eppure gli ostacoli da superare non sono pochi.

Proprio nelle scorse ore, la Commissione Europea sollecitata dal Consiglio Europeo ha presentato un nuovo piano sull’immigrazione, ad averlo reso noto e poi presentato è stata la Commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson, proprio nel corso della conferenza stampa tenuta a Strasburgo.

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Unione Europea, Notizie.com

Cosi come si legge sul Giornale, gli argomenti ad essere finiti al centro dell’attenzione sono stati: l’implementazione di controlli sfruttando i mezzi di Frontex e il coordinamento tra gli Stati membri per le operazioni di ricerca e soccorso nelle aree Sar.

Un piano per definito, eppure le preoccupazioni non mancano, pare infatti che sia a Strasburgo quanto a Bruxelles non ci sia molto ottimismo, cosi come riporta l’Adnkronos, infatti pare che alcune fonti che arrivano proprio da  Bruxelles abbiano parlato di profonde divergenze tra gli Stati membri in vista del prossimo consiglio europeo che potrebbe concludersi con un vero nulla di fatto.

Unione Europea, ecco il nuovo piano della commissione

Ad ogni modo, nonostante i segnali di un prossimo accordo sembrano non essere cosi scontati, la Commissione Europea, pare essere a lavoro per un nuovo piano, l’esecutivo comunitario, cosi come si legge sul Giornale, sta cercando di trovare una strategia sull’immigrazione, su cui era a lavoro già dallo scorso 10 Febbraio.

Migranti

Il maggiore controllo sarà garantito utilizzando infrastrutture all’avanguardia e una sorveglianza efficace, come telecamere e droni” questo si legge nel testo presentato da Johansson  e ancora: “Un’efficace attuazione del sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) e una solida analisi dei rischi. Le lacune nella comunicazione e nel coordinamento tra le autorità, ad esempio nelle situazioni Sar  possono portare a conseguenze molto tragiche che dobbiamo evitare. I nostri fondi per gli affari interni e i fondi per la dimensione esterna sono fondamentali per tradurre in pratica l’attuazione della gestione integrata delle frontiere europee. Nei prossimi 6 mesi Frontex stabilirà una nuova strategia tecnica e operativa”.

A questo si aggiunge anche il capitolo che riguarda il coordinamento dei soccorsi, pare infatti che la necessità principale sia quella di trovare un accordo tra gli Stati di bandiera e quelli costieri; infine altro punto importante è quello sullo scambio di informazioni non solo tra i Paesi membri ma anche tra Stati di bandiera e Stati costieri. Compresi anche le ONG e il loro lavoro, che anche nei giorni scorsi è stato più volte portato al centro dell’attenzione.

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