Registrazione figli a coppie omosessuali, c’è lo stop della Prefettura

Con tanto di nota ufficiale è arrivato il comunicato che ha scatenato non poche polemiche. Ovvero quelle relative allo stop da parte della Prefettura per quanto riguarda la registrazione dei figli a coppie omosessuali

Coppia omosessuale
Coppia omosessuale (Foto Pixabay) Notizie.com

In merito a questo argomento bisogna tornare indietro ad un bel po’ di mesi. In particolar modo al luglio dello scorso anno. Ci troviamo a Milano quando l’attuale sindaco della città, Beppe Sala, aveva annunciato che il Comune del capoluogo lombardo avrebbe ricominciato a riconoscere i bambini e le bambine nate all’interno di una famiglia omogenitoriale. Un grande passo in avanti per la stessa comunità. Solamente che adesso, però, è arrivata una brusca frenata. La stessa che ha provocato un bel po’ di polemiche. Una vicenda che non poteva affatto passare inosservata. Nella giornata di ieri, infatti, c’è stato lo stop che arriva direttamente da Corso Monforte.

Il ministero dell’Interno, a quanto pare, avrebbe forzato a far prendere questa decisione. Tanto è vero che la Prefettura, nelle ultime ore, ha emanato una circolare. Questa la nota ufficiale che si può leggere direttamente dal loro sito: “È stato effettuato, da parte di questa Prefettura, un approfondimento – quanto a casi rilevati e ad orientamenti amministrativi e giurisprudenziali – relativo alle iscrizioni e alle trascrizioni degli atti di nascita, riportanti dati di genitori dello stesso sesso“.

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Coppia omosessuale (Foto Pixabay) Notizie.com

Il comunicato continua dicendo: “Alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia“. Una nota che non è stata affatto digerita dal mondo Lgbt. Tanto è vero che l’associazione ‘Famiglie Arcobaleno‘, subito dopo la decisione emanata dalla Prefettura, non è rimasta in silenzio.

Anzi, anche loro, con una nota, hanno voluto rispondere a tutto questo. Non scatenando un bel po’ di polemiche: “Si tratta dell’ultimo atto di una guerra al mondo Lgbt ingaggiata dall’esecutivo“. Una vicenda che, sicuramente, continuerà con il passare dei giorni. In molti, infatti, specialmente sui social network hanno aspramente criticato la scelta.

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