Caso plusvalenze, 2/a carta Covisoc in mano alla Juve, ma anche qui nessun cenno ai bianconeri

La comunicazione è tra il capo della Procura Chiné e due funzionati dell’organo di controllo: “Fenomeni patologici”

La Juve chiama, la Figc risponde. Senza problemi e con estrema celerità anzi, a dirla tutta, quasi con un ghigno sotto i baffi. Già perché da via Allegri, sede della Federcalcio e dei suoi uffici dove ci sono la Procura Federale e la Covisoc, c’è sempre stata la massima serenità sulle richieste della società bianconera per le carte relative alle comunicazioni tra il capo della procura Chiné e la Covisoc. E così quello che per la Juve poteva essere un asso vincente alla fine si sta trasformando in un boomerang. Secondo quanto si apprende, l‘Ansa è venuta in possesso della seconda “carta Covisoc” che la società bianconera aveva subito richiesto dopo aver ricevuto l’assenso alla prima dal Tar.

L'ex dirigente juventino
L’ex massimo dirigente della Juventus Andrea Agnelli (Ansa Notizie.com)

Una volta arrivata in sede e appena ne è stata presa visione, però, la delusione è stata cocente da parte dei legali della Juventus che speravano di poter avere in mano un documento che potesse dar loro man forte e più consapevolezza per il ricorso davanti al Collegio di Garanzia del Coni, anche se la data dell’udienza ancora non è stata fissata. Nelle comunicazioni tra il capo della Procura Federale Chiné e il presidente della Covisoc Paolo Boccardelli non ci sono messaggi inequivocabili e precisi sulla Juve, bensì in generale senza andare nello specifico. “Operazione di compravendita dei calciatori concluse a prezzi significativi, ma che comportano flussi pecuniari più contenuti se non nulli”, questo uno dei passaggi inseriti in una delle due pagine del documento del 31 marzo del 2021, una carta precedente a quella del 14 aprile.

Anche in questa seconda carta i bianconeri non sono mai stati menzionati

La classe dirigente
Agnelli, Nedved e Arrivabene ex dirigenti della Juventus (Ansa Notizie.com)

Questo documento, composto di due pagine, non è altro che una richiesta che la Covisoc fece a Chiné che poi infatti rispose con le sei pagine della tanto decantata carta Covisoc del 14 aprile. In questo scambio di mail, perché alla fine i questo si tratta, la Juventus non viene mai nominata, anche perché si parla in modo generico di clubs. Certo, per i legali della Juve non si tratta di una coincidenza, ma è complicata dal punto di vista legale parlare di una situazione del genere.

La Covisoc nella sua mail a Chiné dice sostanzialmente  che controllando i bilanci delle società spiega di aver “individuato situazioni gestionali che meritano un attento monitoraggio e ciò anche nella prospettiva dell’adozione di potenziali iniziative istituzionali da parte dei competenti organi della Figc”. L’organo di controllo sostiene anche di aver  effettuato “un’analisi sui bilanci delle società e mostra come il cosiddetto trading dei calciatoripur avendo garantito copiose plusvalenze idonee a sostenere gli aggregati patrimonialiabbia generato pochissima liquidità”. Sempre in questa seconda carta per la Covisoc, questa cosa delle plusvalenze, si tratta di fenomeni  “potenzialmente patologici e per i quali chiede la possibile e celere adozione di misure” idonee. Ma riguardo alla Juventus non c’è nulla che possa far scattare la decorrenza dei termini. Da Torino ne hanno preso visione, anche se ci sarebbero altri assi da parte juventina.

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