Vacanze 2023, quali costi si possono scaricare

Anche andare in vacanza potrebbe avere dei vantaggi dal punto di vista delle tasse: scopriamo quale possono essere scaricate.

Tra le spese che un lavoratore autonomo che è titolare della partita iva può scaricare nella Dichiarazione del 2023, ovviamente in relazione al 2022, ci sta anche quella dei costi che riguardano le vacanze e quindi per il viaggio e per i vari spostamenti.

Vacanze 2023
Viaggi, Notizie.com

Per capire però con precisione quali sono i costi che all’atto pratico si possono scaricare si deve tenere conto di due elementi: per prima cosa il fatto che questa operazione può essere fatta solo da chi ha un regime ordinario e che quindi porta alla deduzione delle spese, mentre per chi ha un regime forfettario dovrà prendere in considerazione il metodo forfait tenendo conto del proprio codice Ateco. Il secondo punto invece riguarda il principio di inerenza, ovvero le spese che si possono portare in deduzione, ci deve infatti essere una vera e propria correlazione tra la spesa sostenuta e il ritorno di reddito che può derivare dalla stessa.

Cosi come riporta Money.it tra le spese che possono essere prese in considerazione ci sono: “Un week end fuori città per partecipare a un corso di formazione, a un convegno, per incontrare soci o potenziali clienti, partecipare a fiere. In teoria anche regali aziendali ai propri clienti possono rientrare tra i costi da portare in deduzione”. Ovviamente tutti queste spese devono essere fatturate e ben conservate, in modo poi da poterle riprendere quando arriva il momento giusto.

Vacanze 2023, quali sono i limiti per la deducibilità dei costi dei viaggi?

Come specificato prima, chi viaggia ed è titolare di partita iva, può scaricare i costi che ha fatto seguendo delle linee guida specifiche, eppure bisogna tenere presente che per alcune categorie di lavoratori ci sono dei limiti che riguardano appunto la deducibilità.

Vacanze, Notizie.com

Tra queste ad esempio, sempre secondo quanto riporta Money.it, ci sono: le spese per l’autovettura inerenti la manutenzione e i carburanti sono deducibili al 20%, mentre l’Iva applicata ai costi dell’autovettura sono deducibili al 40%. L’ammortamento del costo dell’autovettura è deducibile annualmente al 20% nel limite di costo del bene di €. 18.075,99.

Ancora, bisogna tenere conto anche delle spese che riguardano il vitto e l’alloggio che sono deducibili al 75%, ma solo nella condizione in cui il totale di esse sostenute nell’anno, non sia superiore al 2% dei compensi registrati nello stesso anno di imposta. Infine anche le spese di rappresentanza, come ad esempio i viaggi turistici o promozionali,  o ancora per la partecipazione ad eventuali mostre e fiere, queste sono deducibili per un totale dell’1% del totale dei ricavi e compensi maturati nell’anno di imposta.

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