Tragedia Guidonia, tutte le ipotesi dell’incidente che si è verificato nella giornata di ieri. Continuano ad aumentare i dubbi sulle scatole nere che non si trovano

Una vera e propria tragedia quella che si è verificata a Guidonia nella giornata di ieri. Due aerei sono precipitati ed hanno causato la perdita della vita a due persone. Quella di Giuseppe Cipriano (istruttore di volo) e a Marco Meneghello (maggiore). A quanto pare mancavano meno di cinque minuti alla fine dell’addestramento con i velivoli ‘U-208‘ del 60mo storno dell’Aeronautica miliare. Si sta continuando ad indagare su quanto accaduto. Per il momento si pensa ad un errore umano, dovuto al malore di uno dei due piloti. Per il momento, però, si tratta solamente di una ipotesi. Solamente nelle prossime ore l’autopsia potrà dare i risultati.

La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo. Il procuratore, Francesco Menditto, ipotizza il reato di “disastro aereo colposo“. Anche se non si esclude assolutamente il guasto tecnico. Verrà effettuata una perizia tecnica, con l’obiettivo di verificare lo stato dei due aerei. I velivoli che sono stati utilizzati per gli addestramenti non avevano in dotazione né la scatola nera e nemmeno i paracadute (visto che erano stati prodotti a partire dagli anni ’60). Per tutta la notte gli uomini della polizia scientifica hanno ultimato le loro indagini, con la collaborazione di una squadra di specialisti dell’Aeronautica.

Tragedia Guidonia, nelle prossime ore i risultati dell’autopsia

Nel frattempo anche la Procura militare ha deciso di aprire una inchiesta su quanto successo. Anche se non si parla di alcun reato per il momento. L’Aeronautica militare, invece, ha avviato una indagine interna per capire quanto successo. Per il momento non viene fatta nessuna ipotesi. La perizia della procura di Tivoli dovrà accertare l’ipotesi che uno dei due aerei non abbia avuto un guasto. Solamente nelle prossime ore se ne saprà di più.

Il terribile impatto, che si è verificato nella giornata di ieri a Guidonia, è avvenuto solamente dopo che i quattro aerei avevano volato in cielo a quasi tre metri di distanza l’uno dall’altro. Si tratta precisamente dei velivoli 3 e 4. Proprio quelli pilotati dai militari morti. Si erano staccato per poter iniziare l’avvicinamento alla pista dell’aeroporto militare. Ed invece lì non sono mai arrivati visto che c’è stata una tremenda collisione. Uno dei velivoli ha perso un’ala finendo sul terreno, mentre l’altro è arrivato nel centro abitato di Colle Fiorito.