Musk deride e schernisce la disabilità di un ex dipendente di Twitter, è stato costretto a scuse

Pessima figura del magnate americano che con la sua solita boria è riuscito a offendere e prendere in giro una persona che aveva delle difficoltà

Che figuraccia, l’ennesima da parte di Elon Musk. Forse è più forte di lui, ma stavolta l’ha pagata a caro prezzo, sia dal punto di vista economico ma soprattutto d’immagine. Uno scivolone da parte del proprietario di Twitter, finito nella bufera per aver preso in giro pubblicamente un ex dipendente, prendendo in giro la sua disabilità. Di fronte alla bufera sollevata dalle sue parole, il miliardario ha dovuto chiedere “scusa” per quella che ha definito “un’incomprensione

Il magnate
Il proprietario di Twitter Elon Musk (Ansa Notizie.com)

Una di quelle giornate imbarazzanti e senza alcuna scusa. Prima le offese, quasi davvero al limite del bullismo, poi l’imbarazzata e inevitabile marcia indietro, infine le doverose scuse da parte del magnate di Tesla e Twitter. Una frenata che sa tanto di arrampicata sugli specchi, tanto che anche la mamma del magnate pare non abbia gradito affatto l’uscita del figlio. “Mi sono basato su cose che mi erano state dette che erano false o, in qualche caso, vere ma non significative“.

Una figura pessima adesso dolo le scuse Musk deve risarcire e riassumere

Il magnate americano
Il magnate americano Elon Musk mentre entra in aula di tribunale (Ansa Notizie.com)

A scatenare il caso è stato Haraldur Thorleifsson, un manager di Twitter che lavorava in Islanda, il quale lunedì ha confessato sul social di non sapere da nove giorni se fosse stato licenziato o meno, cioè se fosse stato inserito nell’ennesimo elenco di persone mandate via da Twitter. In quei giorni, il suo capo a cui si era rivolto per sapere cosa fare non si trovava e allora Thorleifsson decide di scrivere direttamente a Musk, facendo presente che da giorni non riusciva più a connettersi al suo computer d’ufficio e che, contattato il reparto ‘risorse umane’. ‘Halli’ ha elencato al numero uno le sue mansioni, raccontando e documentando di aver fatto risparmiare all’azienda 500mila dollari grazie a un contratto. l problema è che Elon Musk non solo ha messo in dubbio il suo racconto ma ha anche pubblicato due emoji con faccine che ridevano.

Poi la bordata e la figuraccia, col miliardario che ha insultato: “In realtà questo tipo non lavorava davvero: come scusa diceva di avere una disabilità che non gli permetteva di scrivere e invece ‘twittava’ senza sosta. Io non ho molto rispetto per lui“. Si mette in mezzo Billy Markus, uno dei creatori della criptovaluta Dogecoin, che non la prende bene e risponde per le rime a Musk, con quest’ultimo che risponde: “Lui è il peggio, perdonami” (‘tweet’ poi rimosso). Il povero ‘Halli’, denigrato e deriso, decide di rendere pubblica la sua storia (il suo account twitter ha 130.000 follower) che hanno fatto girare la storia, fino a a fare il giro del mondo. Halli ha reso pubblica la sua condizione di salute: ha raccontato di avere da vent’anni la distrofia muscolare, una malattia degenerativa che lo ha costretto alla sedia a rotelle, e che quando scrive per due ore poi deve fermarsi perché gli vengono i crampi alle mani. A conferma, l’islandese ha pubblicato anche una sua foto e raccontato altri effetti indesiderati della sua malattia, come la difficoltà ad andare in bagno. E quando un utente di Twitter ha raccontato di aver lavorato direttamente con Thorleifsson e di aver trovato la sua etica del lavoro “di livello superiore”, Musk è rispuntato facendo sapere di aver fatto una videochiamata a Thorleifsson “per capire come stessero realmente le cose rispetto a quello” che gli era stato raccontato. Quindi si è scusato, probabilmente lo risarcirà in qualche modo e poi lo riassumerà, a meno che non l’abbia già fatto.

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