Motorizzazione Palermo, scandalo mazzette: come venivano contate

Motorizzazione Civile a Palermo, scandalo ‘mazzette’: svelato (con tanto di immagini) su come le stesse venivano contate

Motorizzazione civile
Motorizzazione Civile Palermo, scandalo mazzette (Ansa Foto) Notizie.com

Oramai a Palermo non si sta facendo altro se non parlare di un vero e proprio scandalo che arriva direttamente dalla Motorizzazione Civile del capoluogo siciliano. Ovvero quello relativo alle “mazzette”. Nel frattempo continuano le indagini da parte degli investigatori che hanno annunciato altre novità in merito a quanto successo. In particolar modo su come venivano contate le stesse. A quanto pare, proprio nei bagni della Motorizzazione, avveniva la conta. Anzi, per gli investigatori si parla proprio di “Tangenti“. Tanto è vero che sono state comunicate anche le parole che Luigi Costa avrebbe riferito ad una sua collega funzionaria: “Ne ha portato soldi, allora? Li ha portati?”.

A quanto pare i soldi arrivavano nascosti dentro a delle carpette delle pratiche automobilistiche. Secondo quanto riportato pare che i titolari delle agenzie pagavano per facilitare pratiche di immatricolazione di auto e camion provenienti dall’estero. Non solo: anche di collaudo e di duplicazione delle carte di circolazione, cambi di destinazione d’uso. Gli investigatori della Polstrada hanno piazzato le telecamere dentro gli uffici di via Fonderia Oretea. Ad avviare questa inchiesta il procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giulia Beux e Vincenzo Amico. Nel periodo del Covid avrebbe finito per agevolare questo sistema corruttivo. Anche perché, proprio come riportato dalla circolare, pare che non ci dovevano essere contatti con il pubblico. Le consegne dei documenti avvenivano al punto desk.

Motorizzazione Civile Palermo, scandalo mazzette: gli ultimi aggiornamenti

Scandalo mazzette
Le mazzette venivano contate nei bagni della Motorizzazione Civile (Foto Facebook) Notizie.com

Non una sola volta, ma in più di una occasione si sarebbero verificate questo tipo di scene. A quanto pare una decina (come riportato dagli investigatori). Otto sono le persone che sono finite agli arresti domiciliari dopo il blitz effettuato da parte della Polstrada. Come riportato in precedenza, uno degli uomini indagati, è Luigi Costa. A casa di quest’ultimo sono state effettuate delle perquisizioni.

Gli inquirenti hanno trovato 590mila euro in contanti. Con banconote da 50 o 100 euro che si trovavano nei sacchetti nascosti dietro l’armadio oppure tra gli indumenti. Una volta dinanzi al giudice l’uomo ha preferito rimanere in silenzio. Nel frattempo le indagini degli inquirenti proseguono senza sosta. Non è assolutamente da escludere che l’indagato possa aver conservato il tesoretto per conto di qualcuno.

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