Covid, ecco come è nata l’inchiesta di Bergamo

L’inchiesta di Bergamo sul Covid si è chiusa dopo tre anni. Ma come è nata l’indagine della Procura? Ecco tutti i passaggi che hanno caratterizzato il fascicolo.

Era aprile 2020, quindi due mesi dopo lo scoppio della pandemia, quando la Procura di Bergamo decise di aprire un fascicolo su quanto successo in Val Seriana. Un’inchiesta in un primo momento collegata a delle presunte anomalie nella gestione dei pazienti all’ospedale di Alzano Lombardo e per verificare se la mancata istituzione della zona rossa sia stata una delle cause dello scoppio della pandemia.

Inchiesta Bergamo
Ecco come è nata l’inchiesta di Bergamo – Notizie.com – © Ansa

L’inchiesta portò subito da iscrivere sul registro degli indagati alcuni esponenti politici locali e della sanità bergamasca, ma Roma nei primi giorni era rimasta fuori. Con il passare delle settimane, però, il fascicolo si è allargato e i magistrati hanno deciso di effettuare degli accertamenti anche sulla mancata zona rossa a Nembro.

Il piano pandemico non aggiornato

Piano pandemico
Il piano pandemico non era aggiornato – Notizie.com – © Ansa

Gli accertamenti degli inquirenti hanno portato anche alla luce un altro tassello: il mancato aggiornamento del piano pandemico. In un primo momento si pensava che l’Italia aveva risposto prontamente alle raccomandazioni dell’Oms, ma poi con il passare del tempo si è capito che il nostro Paese aveva deciso di affrontare la pandemia con un piano datato 2006.

Una vicenda che ha portato ad uno scontro tra il ricercatore Zambon e Ranieri Guerra, che ai tempi era direttore vicario dell’Oms. Con quest’ultimo finito sotto indagine per false dichiarazione ai pm. A complicare la posizione di Conte e Speranza, come ricordato dall’Ansa, è stata la consulenza di Andrea Crisanti. Un documento che ha permesso di scoprire una sorta di omissioni su cui la Procura ha deciso di lavorare.

Tutte cose che hanno portato la Procura di Bergamo ad iscrivere tutti sul registro degli indagati ed ora la palla passa in mano al gip, chiamato a decidere se rinviare a giudizio oppure archiviare la posizione di alcune persone finite nel mirino del magistrato.

I magistrati sono certi: “La diffusione del virus è colpa degli indagati”

Brusaferro
Brusaferro nel mirino dei magistrati – Notizie.com – © Ansa

L’inchiesta, almeno stando alla versione dei pm, ha portato a dare delle risposte molto chiare sulla responsabilità della prima ondata di Covid in Italia. Per i magistrati la diffusione incontrollata del virus è dovuta alla decisione di non istituire da subito una zona rossa di Conte e al fatto che Brusaferro da subito impedì delle misure contro il Covid.

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