Evasione carcere Nuoro, Capece: “Segnali preoccupanti”

Evasione dal carcere di Nuoro e non solo, il numero uno del Sappe ha voluto fare il punto della situazione. Donato Capece ha parlato dei problemi che arrivano dal mondo penitenziario, dove ha espresso molta preoccupazione 

Parla Donato Capece
Evasione dal carcere di Nuoro (Ansa Foto) Notizie.com

Stanno continuando ancora le indagini da parte delle autorità locali di Nuoro in seguito all’evasione dal carcere ‘Badu e Carros’ da parte di un uomo. In merito a questa vicenda (e non solo) ha voluto dire la sua il numero uno del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), Donato Capace. Il segretario generale ha definito questa evasione come un qualcosa di “annunciato“. In questo momento, ci ha tenuto a far sapere, che l’unica preoccupazione che resta è quella di catturare l’evaso. Si tratta di un episodio che evidenzia, ancora una volta, quanto è preoccupante la situazione che la polizia penitenziaria vive ogni giorno.

Queste sono alcune delle sue parole: “Da troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario: i vari governi e capi dipartimento, che si sono alternati negli anni, anziché adottare provvedimenti che garantissero ordine e sicurezza nelle carceri hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che ha minato la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della polizia penitenziaria“. Una situazione assolutamente da non sottovalutare visto che, in alcune molte carceri, c’è l’assenza di un direttore ed allo stesso tempo di un comandante di reparto titolari.

Evasione dal carcere di Nuoro, Capece: “Responsabilità dei colletti bianchi

Evasione carcere Nuoro
Donato Capece (Ansa Foto) Notizie.com

Lo stesso Capece evidenzia, come da tempo, alcune cose che il Sappe sta denunciando. Ad esempio la sicurezza interna delle carceri, la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i sistemi anti intrusione e anti scavalcamento e molto altro ancora.

In conclusione ha ribadito: “Sono già in corso le operazioni di polizia per assicurare la cattura dell’evaso, con la speranza che possa essere preso presto. Questo episodio non significa altro che lo smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della polizia penitenziaria“. Tanto è vero che, ci ha tenuto a far presente, che ci sono 7mila agenti in meno. Capece fa sapere che eliminare molta sicurezza all’interno delle carcere fa in modo che questi eventi critici possano verificarsi spesso.

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