Secondo Marco di Liddo, analista, responsabile del Desk Russia del Centro Studi Internazionali: “Il significato è chiaro. Ma sulla guerra c’è una variabile”

Cosa sta succedendo in Ucraina? Qual’è il significato dei viaggi di Biden e del Premier italiano Giorgia Meloni? E soprattutto, ad un anno dall’inizio del conflitto, cosa dobbiamo attenderci? Domande, dubbi e valutazioni che, ad un anno dallo scoppio dellaguerra, continuano a non avere risposte definitive. I nuovi e continui contatti tra la Cina e la Russia, stanno aprendo nuovi scenari, che portano la Nato, il mondo occidentale e l’Ucraina, a porsi nuovi interrogativi. Con la minaccia (per alcuni sempre più incombente) di scenari apocalittici, legati alle armi nucleari.

Marco Di Liddo, responsabile dell’Area Geopolitica e Analista responsabile del Desk Russia e Balcani presso il Ce. S.I. – Centro Studi Internazionali, ha spiegato in esclusiva ai nostri microfoni, cosa attenderci nei prossimi giorni. Soprattutto alla luce del viaggio del presidente degli Stati Uniti Biden a Kiev. “Un viaggio molto importante, che nasconde messaggi chiari, ma che non svela tutti i possibili scenari futuri. Ci sono infatti delle domande alle quali al momento è impossibile rispondere”.

Secondo Di Liddo, l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Biden, nasconde un forte valore istituzionale. “La visita di Biden è un segnale politico fortissimo da parte degli Stati Uniti – conferma in esclusiva ai microfoni di Notizie.com –  che vogliono rafforzare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il loro supporto alla causa ucraina, a pochi giorni dall’anniversario dell’invasione. L’America vuole mandare un messaggio molto forte a Putin e le parole del presidente statunitense, che ha parlato degli errori strategici del leader di Mosca, sono state molto chiare”.

Parole alle quali Putin ha già risposto. Il presidente russo ha parlato al Paese, lanciando messaggi molto chiari. “Putin non si è fatto pregare ed ha già sfruttato la situazione per ribadire un messaggio più volte dichiarato: il presidente russo continua a dire a tutto il suo popolo, che questa non è più una guerra della Russia contro l’Ucraina, ma una guerra della Russia contro tutto l’occidente. Un’interpretazione che gli servirà per tentare di rafforzare il fronte interno, anche alla luce degli ultimi risultati poco positivi”.

I dubbi sulla guerra

Ma il viaggio di Biden non elimina tutti i dubbi legati al proseguimento della guerra. “Al di là del segnale politico – conclude Di Liddo – esiste una variabile:  capire come gli Stati Uniti supporteranno l’Ucraina. E per quanto tempo ancora. Se il supporto resterà invariato nel tempo, o ad un certo punto si modificherà, perchè  subentreranno altre priorità di politica estera e gli Stati Uniti riterranno di aver ottenuto i propri obiettivi. Questa cosa la sa soltanto Joe Biden con la sua amministrazione”.