Primarie Pd, Zingaretti dà la sua preferenza

Primarie Partito Democratico, l’ex governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha voluto ribadire il suo pensiero. Rilasciando una intervista al quotidiano “Il Riformista”

Zingaretti dice la sua
Nicola Zingaretti (Ansa Foto) Notizie.com

Oramai mancano pochissimi giorni per le primarie del Partito Democratico. I due sfidanti sono pronti a darsi battaglia (politica) per conquistare la poltrona che Enrico Letta è pronto a lasciare. La sfida è tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Uno scontro che sta andando avanti oramai da qualche mese e che vede come protagonisti gli altri esponenti del partito. In merito a questo scontro ha voluto ribadire il proprio pensiero anche Nicola Zingaretti.

Quest’ultimo ha rilasciato una intervista, nelle ultime ore, al quotidiano “Il Riformista” dove ha espresso la propria riflessioni in merito alle prossime votazioni che ci saranno. In un certo senso, nel corso dell’intervista, ha fatto capire anche la sua preferenza. Scaricando le colpe ad uno dei due. Accuse pesanti visto che si parla di essere risultato parte integrante della vecchia classe dirigente. Parole che non sono affatto passate inosservate e che, nel giro delle ultime ore, hanno fatto il giro della rete. In particolar modo all’interno del partito.

Primarie Pd, Zingaretti “scarica” Bonaccini

Zingaretti scarica Bonaccini
Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti (Ansa Foto) Notizie.com

Nicola Zingaretti non cambia assolutamente il suo pensiero e non nutre alcune fiducia in Stefano Bonaccini. Il nome dell’attuale governatore dell’Emilia-Romagna, secondo il nativo di Roma, non è quello giusto da cui ripartire. Queste sono alcune delle sue parole in merito: “L’intera classe politica che con Renzi è stata responsabile delle peggiori sconfitte, a cominciare dalle amministrative del 2017 e la disfatta delle elezioni politiche del 2018, non sta certo con Schlein ma con Bonaccini.

Lo stesso che, di quel gruppo dirigente, era protagonista. Come lo stesso Orfini che addirittura era presidente del Partito”. In conclusione ha affermato: “Tra il 2019 e il 2021, con una nuova linea e un nuovo gruppo dirigente, il Pd ha vinto, non perso, tutti gli appuntamenti elettorali: amministrative, regionali ed europee. Ha fatto uscire il Pd dall’isolamento politico, malgrado gli equilibri parlamentari del 2018, governato bene il Paese dandogli una prospettiva di alternativa alle destre. Questo avvenne perché avevamo iniziato a darci un nuovo profilo, più attento alle questioni sociali e ambientali e a praticare una cultura unitaria”..

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