Terremoto Turchia, c’è forte preoccupazione anche nel nostro Paese: possibile allarme tsunami in due regioni italiane
Una violenta scossa di terremoto ha provocato non pochi danni in Turchia ed anche in Siria. Il bilancio delle vittime continua a salirà sempre di più. Gli ultimi aggiornamenti parlano almeno di 360 morti. La preoccupazione è che questa cifra possa notevolmente aumentare nelle prossime ore. In merito a quanto accaduto al Paese del Medio Oriente c’è stato un campanello d’allarme che ha riguardato l’Italia. In particolar modo due regioni. Si tratta della Calabria e della Sicilia. Possibile allarme tsunami nelle due regioni dopo il terremoto che ha colpito, appunto, la Turchia. Nonostante l’allarme sia stato ridimensionato, l’allerta resta. Tanto è vero che il capo della Protezione Civile della regione siciliana, Salvatore Cocina, ha fatto sapere di essere in costante contatto con il DPC-Roma.
Si è scoperto che l’altezza di onda misurata nel Paese colpito è molto più piccola di circa 15 cm. Il sistema regionale è stato attivato. Si continua a rimanere in contatto con le prefetture dell’Isola e con i sindaci dei comuni costieri. L’onda dovrebbe arriva prima sulla costa ionica da Eolie, Messina a Portopalo. I primi cittadini dovranno attivare le procedure dei piani di PC per un possibile allontanamento. Il presidente Schifani si trova a Catania per l’evolversi della situazione. Mentre cessa l’allarme tsunami in Puglia che, fino ad un primo momento, c’era. Lo ha annunciato la prefettura di Barletta, Andria e Trani.
Terremoto Turchia, si ferma la circolazione ferroviaria di alcune regioni
Per il momento è stato decido di fermare (a scopo cautelativo) la circolazione ferroviaria a partire dalle regioni meridionali. Come la Sicilia, Calabria e la Puglia. Possibile che questa decisione possa essere estesa in tutta Italia come allarme lanciato dalla Protezione Civile. La preoccupazioni di possibili onde di maremoto in arrivo, sulle coste italiane, dopo la scossa di magnitudo 7.9 che ha colpito la Turchia e la Siria è molto alta.
Non è da escludere che possano esserci cancellazioni e ritardi anche in altre regioni. Questo è quello che fa sapere la Ferrovia dello Stato con una nota. Nel frattempo questo è il comunicato da parte della Protezione civile del nostro Paese: “Si raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali, avverte in una nota il dipartimento“.
