La Premier League non si ferma più: spesi quasi mille milioni a gennaio

Soltanto nell’ultima sessione di mercato invernale, che si è chiusa ieri, il campionato inglese ha speso più soldi di Liga, Serie A e Bundesliga messi insieme

La finestra del calciomercato invernale si è chiusa praticamente in tutti i campionati principali europei ma, mentre in Italia è stato un mercato all’insegna del risparmio e delle occasioni last minute, soprattutto per le squadre minori in lotta per la salvezza, in Premier League si sono registrati acquisti incredibili con il solo Chelsea ad aver speso quasi 350 milioni di euro per provare a rinforzare la squadra.

Enzo Fernandez acquistato dal Chelsea – Notizie.com

L’acquisto di Enzo Fernandez, chiuso in extremis dal Chelsea per 121 milioni al Benfica, porta la somma totale investita dai club della massima serie inglese a 815 milioni di sterline (922 mln euro), di cui 275 milioni solo nell’ultimo giorno di mercato conclusosi la scorsa notte, e quella complessiva della stagione 2022/23 a 2,8 miliardi di sterline pari 3,17 miliardi di euro.

Abbiamo già una Superlega

Con l’operazione da record assoluto, per il calcio inglese, di Enzo Fernandez al Chelsea per 121 milioni, si è superato infatti il precedente primato, ovvero i 117 milioni spesi nel 2021 dal Manchester City per strappare Jack Grealish all’Aston Villa, e si è chiusa con il fragoroso botto la sessione di mercato invernale più ricca di sempre della Premier League. Secondo le cifre diffuse dalla Bbc su fonti della Deloitte, infatti, la somma investita solo ieri è superiore dell’83% rispetto al precedente record del calciomercato invernale, che era di 150 milioni di sterline, stabilito nel 2018, mentre quella totale di gennaio quasi raddoppia quella dell’inverno 2018 (430 milioni di sterline). Inoltre, la spesa dei club di massima serie inglesi ha rappresentato il 79% del totale dei cinque grandi campionati europei. La SuperLega, che praticamente nessuno vuole, in pratica esiste già e si chiama Premier League, dove squadre di basso livello possono permettersi spese che dalle nostre parti sogniamo.

Il nuovo allenatore del Chelsea Potter – Notizie.com – Ansa foto

L’andamento lento dell’Italia

Imparagonabile, o sarebbe meglio dire imbarazzante, il confronto dell’andamento del mercato in Inghilterra con quello di casa nostra. In Italia i movimenti sono stati limitati con un esborso economico modesto, si pensi solamente come Milan, Juve e Inter, le tre grandi del calcio italiano, che hanno un fatturato più alto rispetto agli altri club, non abbiano praticamente concluso nessuna operazione in questo gennaio. Soltanto movimenti minori da parte delle nostre squadre, ma soprattutto a muoversi sono state le squadre in lotta per non retrocedere come Sampdoria, Verona e  Salernitana che hanno provato a sistemare la rosa per provare ad acciuffare una salvezza. Il che vorrebbe dire rimanere nella massima competizione nazionale e quindi poter accedere ancora ai diritti televisivi, unica ancora di salvezza per avere un po’ di respiro nei conti. Anzi, anche le compagini più piccole della Premier League sono venute a fare la spesa a suon di sterline da noi, come il Bournemouth, che ha acquistato per 30 milioni di euro Traoré dal Sassuolo, o il Leeds che ha prelevato McKennie dalla Juve per un’operazione in prestito con diritto di riscatto, sfiorando complessivamente i 40 milioni. Come riportato dal sito specializzato Transfermarkt, la spese sostenute per il mercato in entrata dai club di Premier League sono maggiori rispetto a tutte le altre leghe sommate fra di loro. Con addirittura la Championship, cioè la seconda lega inglese, che ha superato per spese campionati come quello russo, olandese, belga e portoghese.

Impostazioni privacy