Sono in corso le ricerche del detenuto evaso nella serata del 30 gennaio. L’uomo, condannato per mafia, al momento della fuga si trovava ai domiciliari.
E’ ricercato in Lombardia, ma anche in tutta Italia, Massimiliano Sestito, il detenuto di 52 anni che il 30 gennaio è riuscito a manomettere il braccialetto elettronico e far perdere le sue tracce. Come riportato dall’Ansa, l’uomo, condannato per mafia, si trovava nella sua casa di Pero, in provincia di Milano, dove stava scontando la condanna agli arresti domiciliari quando è riuscito ad evadere.
I carabinieri di Milano hanno immediatamente iniziato le ricerche su tutto il territorio lombardo, ma per ora non si hanno novità sul detenuto. L’uomo era stato scarcerato lo scorso 12 gennaio da Terni ed ora gli inquirenti stanno provando a ricostruire meglio questi ultimi giorni per capire i contatti ed eventualmente dei complici per questa fuga.
L’evasione
Come detto in precedenza, il detenuto è riuscito ad evadere dalla sua detenzione domiciliare manomettendo il braccialetto elettronico. Secondo una prima ricostruzione dei militari, proprio questo gesto gli ha permesso di far perdere le sue tracce a pochi giorni dalla sua uscita dal carcere.
Ora sono in corso le ricerche per cercare di rintracciarlo. Gli inquirenti sono al lavoro per capire se questa evasione era stata progettata in carcere a Terni oppure è stata una idea nata sul momento. Inoltre, da capire se in questi giorni di domiciliari ha avuto dei contatti anche a distanza con dei complici per scappare. Tutti punti che gli inquirenti sperano di chiarire nel più breve tempo possibile visto che l’uomo ancora oggi risulta ricercato.
Chi è il detenuto
Il detenuto evaso si chiama Massimiliano Sestito, ritenuto dalle forze dell’ordine affiliato alla ‘Ndrangheta catanzarese. L’uomo attualmente sta scontando due condanne per omicidi, una delle quali per l’assassinio di un appuntato dei carabinieri e l’altra per l’uccisione del boss Vincenzo Fermia, avvenuto nel 2013.
Ora le ricerche dell’uomo sono in corso e subito dopo il fermo possibile per lui un ritorno in carcere, lo aveva lasciato solamente lo scorso 12 gennaio, visto che è riuscito a manomettere il braccialetto elettronico. Ma la decisione finale su questo spetterà al giudice.
