L’influencer ha pubblicato un filmato mentre viene fermato a Fontana di Trevi: “Non toccate la mia attrezzatura”, ha esclamato mentre aveva la consolle al collo.
“Sono stato arrestato dalla polizia corrotta!“. Scoppia il caso dopo il caos in centro: l’accusa arriva da Dj Suat, un dj inglese che è arrivato a Roma e che ha messo in scena una provocazione nel tentativo di ridicolizzare la polizia municipale. Il video è diventato virale nel giro di poche ore.
L’episodio è avvenuto a Fontana di Trevi, dove il dj si è presentato sfrecciando su un monopattino e tenendo al collo una consolle con cui suonava a tutto volume. I presenti hanno ripreso l’alterco con i vigili urbani, due pizzardoni romani che gli parlavano in italiano chiedendogli di togliere la musica. Lui, ridendo, continuava a rispondere in inglese, affermando di non capire la lingua che si stesse parlando. Il dj influencer, che su Instagram viene seguito da circa 248mila follower, ha cominciato anche ad aizzare la folla chiedendo dei “Booo” nei confronti dei vigili stessi. Si è andati avanti così per un po’: la polizia che parlava soltanto in italiano, lui che rispondeva esclusivamente in inglese. “Don’t touch my equipment”, “Non toccate la mia attrezzatura”, ha esclamato Suat quando hanno provato a bloccarlo. E poi ancora: “You are corrupt”, cioè “siete corrotti”, ha continuato.
Le polemiche sui vigili urbani: “Possibile che non parlino inglese?”
Il video si conclude con il dj all’interno dell’auto dei vigili urbani mentre viene portato via per essere identificato. Ha continuato a ridere guardando il Colosseo fuori dal finestrino, naturalmente sempre a favore di telecamera. Sul suo profilo Instagram ha poi pubblicato il filmato dell’accaduto nella Capitale con questo messaggio in allegato: “Sono stato arrestato dalla polizia corrotta, ecco il video“. Quasi 2mila commenti. Se il suo intento era quello di continuare a far parlare di sé, c’è sicuramente riuscito. Una scenata che ha comunque fatto nascere polemiche sull’operato dei vigili in questione: possibile che non sapessero comunicare in inglese, tra l’altro nel pieno centro di Roma?
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