Auschwitz vietata ai russi, Senaldi: “Cosa significa…” [VIDEO]

Il dibattito è aperto e parte dalle parole del ministro della Difesa Guido Crosetto sul rischio alto di andare incontro a una terza guerra mondiale

Tutto ha una conseguenza, tutto, allo stesso tempo,  ha una logica, soprattutto quando si parla e si sta in uno stato di guerra. E chi pensa sia solo una questione tra due paesi come l’Ucraina e la Russia si sbaglia di grosso. Se ne dibatte tanto in questi giorni e tutto è partito dalle parole forti del ministro della Difesa Guido Crosetto.  Secondo quest’ultimo, se i tank russi arriveranno a Kiev allora rischieremo davvero la Terza guerra mondiale.

Carri armati
Il micidiale carro armato Leopard di fabbricazione tedesca – Notizie.com – Ansa foto

Ne è venuto fuori un dibattito molto acceso e che ha fatto il giro del web a Stasera Italia su Rete 4, il condirettore di Libero Pietro Senaldi si dice un po’ più ottimista del ministro della Difesa: “Francamente non credo che si rischi una escalation e che la guerra in Ucraina arrivi a uno stadio ulteriore rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi 11 mesi. Penso che il conflitto si estenderà in durata e sarà molto difficile venirne fuori, ma credo che il mondo si sia fermato prima. Ero più preoccupato forse qualche mese fa”.

non invitare i russi ad Auschwitz è cancel culture, come abbattere la statua di Colombo

Senaldi
Il condirettore di Libero Pietro Senaldi (Notizie.com)

Poi, nel Giorno della Memoria in cui il mondo condanna l’orrore della Shoa, Senaldi sottolinea una scelta che si intreccia drammaticamente con la guerra in Ucraina. “Se mi concedi una battuta – chiede rivolgendosi alla conduttrice Barbara Palombelli in studio -, non invitare i russi ad Auschwitz è cancel culture, come abbattere la statua di Colombo. Ed è paradossale che questo avvenga nel giorno della Memoria, quando ricordi chi ha liberato Auschwitz. Lo trovo abbastanza paradossale”.

Una reazione all’invasione dell’Ucraina che a livello diplomatico complica ulteriormente, e non poco, la già strettissima via del negoziato tra Europa e Occidente da un lato e Mosca, sempre più isolata, dall’altro. Una decisione che ha fatto molto discutere e sulla quale in diversi non sono d’accordo, ma esporsi su tematiche cos’ì complesse non è mai facile.

 

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