Usa, guerra a Google per la pubblicità online

Gli Stati Uniti d’America intentano una causa contro Google per la pubblicità online: la denuncia vuole fare luce sulla gestione della pubblicità.

E’ una notizia davvero importante quella che arriva da oltreoceano e per essere precisi dagli Stati Uniti d’America, che proprio nelle scorse ore hanno deciso di fare partire una denuncia contro il colosso Google per una questione legata alle pubblicità online.

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Google, Notizie.com

Ad avere intentato la causa, come riporta Tgcom24, sono stati il Dipartimento di Giustizia e otto Stati americani, proprio loro hanno accusato Mountain View di monopolio illegale sul mercato; lo scopo della denuncia è infatti quello di portare alla luce la gestione della pubblicità di Google che ricordiamo ottenere dalle inserzioni circa l’80% dei suoi ricavi.

Una situazione davvero particolare e anche in parte incresciosa, l’America infatti vuole vederci chiaro specialmente per la pubblicità legata all’uso di quotidiani, siti web e altre testate, in una situazione che secondo alcuni editori: “Non appare trasparente e non si capisce quanti dei soldi degli inserzionisti vadano a Google e quanti alle testate”.

Google denunciata per le pubblicità online: la difesa del colosso

Pare proprio essere un momento difficile per il colosso mondiale, Google, che tutti conoscono e usano per qualsiasi problema giornaliero: ad avere intentato una causa contro di loro sono gli Stati Uniti d’America che hanno sottolineato anche qualche piccolo dubbio circa l’uso delle pubblicità online.

Google, Notizie.com

La risposta del colosso mondiale, però, non si è fatta attendere, Google ha infatti respinto tutte le accuse che stando a quanto dicono i dirigenti del colosso stesso sono: “Basate su un’argomentazione sbagliata che potrebbe rallentare l’innovazione, aumentare le commissioni sulla pubblicità e rendere più difficile per migliaia di piccole imprese crescere”.

Tanto per essere ancora più chiari, il colosso mondiale è stato accusato di portare avanti da anni una campagna con le pubblicità con il fine ultimo di prendere il controllo sugli strumenti hi tech che gli inserzionisti usano per l’acquisto e la vendita della pubblicità digitale. Nella causa, gli USA chiedono la separazione e la vendita dei prodotti tecnologici per gli spot online. “I danni causati da Google sono chiari: i creatori di siti guadagnano meno e gli inserzionisti pagano di più rispetto a quanto farebbero in in un mercato in cui le pressioni competitive disciplinerebbero i prezzi e porterebbero a maggiore innovazione”.

Insomma anche in questo caso l’antitrust si è trovato costretto ad intervenire e non è la prima volta, in passato infatti sempre Google era finito al centro dell’attenzione nel 2020 per il monopolio nella ricerca: al momento si aspetta ancora la fine del processo cominciato a Dicembre.
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