Grazia Distefano, la poetessa dal cuore d’oro

A volte poesia e vita si intrecciano tra loro, in una danza che abbraccia i sentimenti delle persone rendendoli pensiero e quindi parola. Questo è il caso di Grazia Distefano – poetessa e scrittrice siciliana – che fa della emozione il faro per i propri componimenti, tanto quelli in versi che quelli in prosa.

Lei stessa racconta come l’idea di mettere su carta i propri stati d’animo, prima ancora di sapere che quelle parole sarebbero diventate poesia, le sia venuta in un momento di profonda emozione, veicolata da un dolore personale – quello per la malattia e successivamente la prematura scomparsa del marito che le ha lasciato due figli cui è legatissima – e utilizzata per sfuggire a quella oppressione dell’animo. Scrivere si è poi trasformato in una compagnia assidua, tanto che la 65enne Grazia – residente a Roma ma siciliana di nascita e innamorata della sua terra tanto che, come dice lei stessa, porta dentro i profumi e i colori dell’isola – vanta oggi la pubblicazione di ben sei differenti volumi. Proprio al periodo buio della malattia del coniuge risale il primo, “Il colore di una lacrima”, pubblicato nel 2017, terminato il giorno in cui il marito morì. Un evento drammatico che non poteva che essere riflesso nelle pagine, attanagliate da una sofferenza inimmaginabile.

L’anno successivo, l’autrice è tornata con “Dimmi dove sei”, un’opera che lei descrive divisa in tre parti: nella prima sono presenti tre lettere – una per ogni membro della famiglia, a cominciare dal consorte scomparso – e il racconto di una violenza subita da una adolescente negli anni ’70, mentre la seconda da spazio alle poesie e la terza è “un ricordo lirico” della sua Sicilia.
“Un vaso rosso” è il terzo libro pubblicato nel 2019 dalla casa editrice Aletti. Una riflessione su perché si sia decisa a scrivere e quali siano i valori che trovano spazio sulle pagine: a iniziare da quello terapeutico per superare i dolori e le difficoltà che quotidianamente l’esistenza ci pone di fronte. Il testo successivo – battezzato “Incanto” – è invece una raccolta di poesie d’amore dedicate interamente alla figura del marito scomparso. La prefazione è di Alessandro Quasimodo. Al periodo della pandemia risale invece “Pathos” – scritto nel 2020 – di cui l’autrice si definisce “molto orgogliosa”. Anche in questo caso si tratta di una raccolta di poesie, precedute ciascuna da un pensiero una citazione filosofica che aiuta a riflettere sui veri sentimenti, spesso nascosti da comportamenti posticci. A firmare la prefazione, in questo caso, è Hafez Haidar. Di tutt’altra ambientazione l’ultimo testo, ”Le tre Ali di Pegaso”. Lisa – la protagonista – è manager di un’azienda di moda, mamma e moglie. La sua voglia di vivere e assaporare la vita, dopo aver sofferto molto, la porta ad innamorarsi di due uomini al di fuori del matrimonio. Da ognuno di questi – per i quali prova identici sentimenti – riesce ad assimilare una particella di vita che la rende forte e libera, al di fuori di ogni condizionamento della società.

 

L’ars poetica di Grazia Distefano si fonda su una domanda viscerale e sull’incredibile e meravigliosa risposta ad essa. L’interrogativo è: “Come ritrovare l’amore perduto per sempre?” La via è quella della poesia, perché questa “può colmare ogni distanza”. Al centro dell’opera è l’Amore, quello con la a maiuscola. Di esso Grazia ha bisogno per vivere, di esso la poesia si nutre per esistere: “Ho bisogno di te/Amor mio/e quando comprendo che/non sei più con me/quella prigione che attanaglia/il mio cuore/diventa ancor più fuoco ardente”. Grazie alla sua sensibilità, l’autrice sa cogliere la bellezza e l’incanto che i versi possono offrire, attraverso gli aspetti formali, espressivi, artistici. Il linguaggio che utilizza è ricercato ma facilmente comprensibile, e sfiora argomenti molto importanti, come la fragilità della vita, la creazione, la forza dell’amore, la meraviglia dell’universo.
Grazia Distefano è – a mio avviso – una persona dotata di un grado di immaginazione e sentimento superiori, capace di regalare, in ogni poesia, il cuore al lettore. Il mio invito è quello di comprare e leggere i suoi libri per poter assaporare anche voi la bellezza della sua anima. Articolo a cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista.

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