La Russa respinge le polemiche sul suo ruolo a Palazzo Madama

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’. Ci ha tenuto a fare qualche precisazione in merito ad una possibile fondazione di un altro partito. Su questo è stato molto chiaro

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Il presidente del Senato, Ignazio La Russa (Ansa Foto) Notizie.com

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rilasciato una intervista al noto quotidiano ‘Corriere della Sera‘. Nelle sue dichiarazioni ci ha tenuto a respingere le polemiche che, in questo ultimo periodo, gli sono piovute addosso. In particolar modo su come sta gestendo il suo ruolo a Palazzo Madama. In merito a questa domanda, ovviamente, la risposta non si è fatta assolutamente attendere. Il nativo di Paternò ha voluto precisare che per lui si tratta di un punto d’onore e che, nel corso di questi anni, è rimasto sempre se stesso non rinunciando mai a nulla. Tanto è vero che ha voluto fare qualche esempio: “Fanfani, Fini, Bertinotti, Grasso, Spadolini, Casini: nel corso della loro presidenza hanno continuato a fare attività politica senza che nessuno sollevasse un mignolo“.

In particolar modo su Fini e Grasso si è voluto soffermare: “Loro due hanno addirittura fondato due partiti“. Quando gli è stata posta la domanda se mancasse di terzietà ha voluto mettere i puntini sulle “i”: “A differenza di alcuni miei predecessori sono a capo di un partito“. In questa occasione ha confermato che non sta assolutamente fondare un nuovo partito visto che, appunto, è a capo di un altro. “Non faccio interventi a particolare commento dell’operato del governo, dei suoi singoli provvedimenti”. Le sue idee non cambiano di una virgola, tanto da fare gli esempi sulla giustizia oppure il tema dell’immigrazione.

La Russa respinge le polemiche: “Io imparziale? Ma se…

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Il presidente del Senato, Ignazio La Russa (Ansa Foto) Notizie.com

Il presidente del Senato ha continuato dicendo: “Cerco di tenermi a debita distanza dal commentare le scelte specifiche della maggioranza. Se qualche giornalista mi fa una domanda sul governo, se rispondo mi criticano, se non rispondo mi danno del maleducato“. Ammette di avere uno stile poco “paludato“. E’ aperto ad ogni tipo di critica, ma tranne quando si parla su dove può andare.

Inoltre, ha aggiunto, che davanti alle falsità non si arrende così facilmente. In conclusione gli viene anche chiesto come trascorrerà il 25 aprile, ovvero il giorno della Festa della Liberazione: “La celebrerò dove decido io. Non so ancora dove sarò ma so dove non sarò, in uno di quei cortei di piazza spesso teatro di contestazioni. Anche se andassi qualcuno mi direbbe che sono un provocatore“.

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