Manovra 2023, l’Agenzia delle entrate chiarisce le istruzioni per i contribuenti

Proseguono i movimenti riguardo la Manovra 2023, questa volta tocca all’Agenzia delle Entrate chiarire qualche novità in più ai contribuenti.

Si torna ancora una volta a parlare di un argomento certamente molto caro a tutti gli italiani e che è stato anche inserito nel pacchetto di leggi presenti nella Manovra 2023: si tratta dei tanti chiarimenti per i contribuenti che vogliono beneficiare della definizione agevolata degli avvisi bonari.

Manovra 2023
Agenzia delle Entrate, foto fonte Ansa. Notizie.com

Secondo quanto riporta l’Adnkronos, infatti: “Con la circolare n. 1/E, l’Agenzia delle Entrate chiariscono subito il perimetro della misura, che si applica alle comunicazioni che riguardano le dichiarazioni relative agli anni 2019, 2020 e 2021, introdotta dalla legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) per supportare i contribuenti nell’attuale situazione economica caratterizzata dagli effetti della pandemia e dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici”.

Stiamo insomma parlando di tutte le comunicazioni riguardo le irregolarità con cui proprio l’Agenzia delle Entrate segnala degli eventuali errori materiali o di calcolo nelle varie compilazioni delle dichiarazioni dei redditi, in cui è presente una imposta maggiore da versare. Ma approfondiamo il discorso.

Manovra 2023, in che cosa consiste la definizione agevolata?

Allora, come già anticipato poco prima l’Agenzia delle Entrate sta cercando di chiarire tutti i punti da far seguire ai contribuenti per poter richiedere la definizione agevolata, tanto per cominciare il documento riguarda le rateazioni in corso all’1 Gennaio 2023: le rate possono essere da un minimo di otto ad un massimo di venti.

Con la definizione agevolata passano dal 10 al 3% le sanzioni dovute sulle imposte non versate o versate in ritardo, la definizione si applica anche nelle ipotesi di lieve inadempimento previste dall’articolo 15-ter del D.P.R. n. 602/1973,ovvero ritardo non superiore a sette giorni nel versamento delle somme dovute o della prima rata; carenza per una frazione non superiore al 3 per cento e, in ogni caso, a 10mila euro nel versamento delle somme dovute o di una rata; tardivo versamento di una rata diversa dalla prima entro il termine di versamento della rata successiva, salva l’applicazione delle sanzioni per la carenza e/o il ritardo” questo è quanto riporta la nota dell’Agenzia delle Entrate.

Definizione agevolata, Notizie.com

Ma non è tutto, ad essere oggetto di definizione agevolata saranno anche tutte le somme dovute dopo avere effettuato il controllo automatizzato delle dichiarazioni che si riferiscono al 2019, 2020 e 2021, con questo sistema infatti, le imposte cosi come: i contributi previdenziali, gli interessi e le somme aggiuntive sono dovuti interamente, discorso diverso invece per le sanzioni che verranno calcolate nella misura del 3% delle imposte non versate o versate in ritardo.

Per concludere infine, sempre l’Adnkronos riporta che: “l’Agenzia, ha modificato anche la disciplina della rateazione delle somme dovute a seguito di controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni, prevedendo che il contribuente possa sempre optare per il pagamento delle somme dovute fino a un numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo, rispetto alle 8 rate originariamente previste, a prescindere dall’ammontare dei debiti stessi. Questa agevolazione si applica, oltre che alle rateazioni non ancora iniziate, anche a tutte le rateazioni in corso al 1° gennaio 2023”.

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