Messina Denaro, arriva la richiesta della figlia di Ciaccio Montalto

Arresto Matteo Messina Denaro, nel frattempo è arrivata la richiesta da parte della figlia di Ciaccio Montalto. Ovvero l’uomo ucciso dalla mafia quasi 30 anni fa

Parla la figlia di Ciaccio Montalto
Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia (screenshot video YouTube) Notizie.com

Una settimana che non può essere affatto considerata come tutte le altre. Una importante notizia per il nostro Paese che continua a combattere, in prima linea, contro la mafia. La notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro è stata accolta con entusiasmo non solamente in Italia, ma in tutto il mondo che ha voluto commentare l’operazione da parte dei carabinieri e dei Ris di Palermo. Ricordiamo che il latitante (da 30 anni) è stato catturato all’interno della clinica ‘La Maddalena‘, pronto per sottoporsi ad un ciclo di chemioterapie. Successivamente si è scoperto che il pericoloso boss siciliano ha un tumore aggressivo al colon. In merito al suo arresto, però, sono arrivate delle importanti dichiarazioni da parte di una donna che, anni fa, ha perso suo padre.

Si tratta di Giangiacomo Ciaccio Montalto, volto indimenticato della magistratura e sostituto procuratore a Trapani. L’uomo, nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio del 1983 (a Valderice), venne ucciso dagli uomini di Totò Riina. Quando fu ucciso a colpi di arma da fuoco, Maria Irene Montalto aveva 12 anni. Pochi mesi più tardi, insieme alle due sorelle, si trasferirono in Emilia Romagna. Nelle ultime ore ha rilasciato una intervista ai microfoni della ‘Gazzetta di Parma‘. Attualmente vive e lavora. Nel corso dell’intervista ha voluto parlare proprio del boss catturato. Lo stesso, infatti, risulterebbe indagato anche nell’uccisione del padre.

Messina Denaro, parla la figlia di Ciaccio Montalto: “Vorrei incontrarlo

Parla la figlia di Ciaccio Montalto
La figlia di Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia (screenshot video YouTube) Notizie.com

Il suo desiderio è quello di incontrare Matteo Messina Denaro. Per un semplice motivo: cercare di avere quante più risposte possibili in merito all’uccisione del padre. La notizia dell’arresto l’ha scombussolata. Tanto è vero che aveva letto dei documenti in cui si ipotizzava che, dietro alla morte del magistrato, ci potesse essere proprio la firma del boss siciliano.  Lo vorrebbe incontrare non in via formale, ma attraverso il carcere. La stessa richiesta era stata fatta anche con Riina. Anche se non se ne fece nulla.

Capii che era utopia, credo che anche con Messina Denaro sarò lo stesso“. La sua speranza è che l’ex latitante si convinca a collaborare con la giustizia e che riveli molte cose che nessuno conosce. Anche se, su questo, si è mostrata molto pessimista. “Ha un codice da rispettare e interessi troppo importanti da salvaguardare“. In conclusione ha voluto dire che il padre è stato isolato e lasciato solo dallo Stato che aveva il compito di proteggerlo. “Papà è stato dimenticato, questo è quello che fa più male“.

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