Non solo Messina Denaro, tutti gli arresti dei boss mafiosi

Non solo Matteo Messina Denaro, tutti gli arresti che riguardano boss siciliani mafiosi negli ultimi anni

Tutti i boss siciliani arrestati
Il momento dell’arresto di Matteo Messina Denaro (Ansa Foto) Notizie.com

Con l’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto nella mattinata di ieri lunedì 16 gennaio, è stato preso l’ultimo puzzle che mancava al clan ‘Cosa Nostra’. Una latitanza che è durata per ben 30 anni. Aveva fatto perdere le proprie tracce. Salvo poi essere catturato, con un vero e proprio blitz, da parte dei carabinieri e gli uomini del Ris di Palermo che hanno posto fine alla sua latitanza. Il tutto è avvenuto all’interno della clinica ‘La Maddalena‘ dove avrebbe dovuto sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia (ha un tumore aggressivo al colon). In questi anni, però, non è stato affatto l’unico boss ad essere finito in manette.

Il suo nome si va ad aggiungere a quello di altri che appartenevano, appunto, a ‘Cosa Nostra‘. Prima di lui era stato il turno di Bernardo Provenzano. Il suo arresto avvenne l’11 aprile del 2006. Una notizia che (proprio come quella di Messina Denaro) fece il giro non solamente del nostro Paese, ma in tutto il mondo. Ovviamente, come riportato in precedenza, non sono stati gli unici visto che nel corso degli anni sono molti che sono finiti in manette. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente pesanti visto che si parla più di centinaia di omicidi avvenuti in Sicilia.

Non solo Messina Denaro, tutti i boss arrestati appartenenti a ‘Cosa Nostra’

Il momento dell'arresto di Riina
Il momento dell’arresto di Totò Riina (Ansa Foto) Notizie.com

Il 20 maggio del 1996, invece, toccò a Giovanni Brusca. Ad arrestarlo la polizia. Insieme a lui il fratello Vincenzo: il tutto accadde alla periferia del capoluogo siciliano. Un anno prima, precisamente il 24 giugno del 1995, venne arrestato Leoluca Bagarella. Quest’ultimo si trovava in auto, fino a quando non si era reso conto che gli investigatori lo stavano seguendo. Tentò anche di accelerare, ma fu tutto inutile visto che venne bloccato. Una volta che è stato fermato ha dichiarato alle forze dell’ordine di essere quella persona che stavano cercando.

Due anni prima fu la volta del ‘Capo dei Capi‘, ovvero Totò Riina. 24 anni di latitanza. Finì in manette dopo un blitz da parte dei carabinieri che identificarono l’auto in cui si trovava insieme al suo autista. Una volta uscito dalla sua abitazione (situata in via Bernini), il capitano Ultimo lo seguì per alcuni chilometri fino a quando la vettura del boss (una Citroen ZX) non venne bloccata alla rotonda di via Leonardo da Vinci.

Il 20 febbraio del 1986 toccò a Michele Greco. Soprannominato ‘Il Papa‘. Considerato il capo della mafia palermitana ed indicato da Tommaso Buscetta subito dopo il vertice di ‘Cosa Nostra’. Venne arrestato in provincia di Palermo, precisamente a Caccamo. Latitante da quasi quattro anni, visto che non si avevano più sue notizie dal mese di giugno del 1982.

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