Il procuratore di Palermo De Lucia subito dopo l’arresto di Messina Denaro: “Siamo orgogliosi del lavoro fatto questa mattina”. Il generale Angelosanto: “Negli ultimi mesi ci siamo concentrati sulla sua malattia”.
Il 16 gennaio è destinato a diventare un giorno storico per l’Italia con l’arresto di Matteo Messina Denaro. Il fermo mette fine alla latitanza dell’ultimo stragista degli attentati degli anni ’90. “Siamo davvero orgogliosi del lavoro fatto questa mattina – ha detto in conferenza stampa il procuratore De Lucia – siamo riusciti a concludere una operazione lunga. Era un debito che avevamo con le famiglie delle vittime di quegli anni e in parte siamo riusciti a saldarlo“.
In conferenza stampa il generale Pasquale Angelosanto ha spiegato nei dettagli su come si sono svolte le indagini in questi ultimi anni: “Dopo un percorso investigativo durato molti anni, nell’ultimo periodo abbiamo acquisito elementi di indagini che ci hanno portato a concentrare la nostra attenzione sulla sua salute. Il lavoro è stato caratterizzato essenzialmente dalla rapidità, riservatezza, e dal modo con cui ci ha consentito nel breve volgere di poche settimane di mettere insieme elementi che ci hanno portato ad individuare la data di oggi nella quale si sarebbe sottoposto a degli accertamenti clinici“.
“La Procura di Palermo ha autorizzato le attività tecniche fino a dare il via libera l’intervento – ha aggiunto il generale – la ricerca del latitante è stata concentrata nelle prime ore del mattino e poi attraverso delle verifiche è stato identificato e tratto in arresto. Voi aggiungere che questo è il risultato del lavoro e del sacrificio di tanti carabinieri. Il periodo delle festività natalizia i nostri lo hanno trascorso in ufficio a lavorare per raccogliere tutte le informazioni possibili su Messina Denaro“.
Come è stato catturato Matteo Messina Denaro
A raccontare i dettagli dell’operazione di questa mattina è stato il colonnello Lucio Arcidiacono: “L’attività è stata molto complessa e che si è basata solo sugli esiti delle attività svolte in questi anni. L’intervento odierno si è sviluppato su più fasi. Avevamo avuto contezza del fatto che il latitante era arrivato all’interno della struttura sanitaria ed è scattata l’operazione e nell’ambito di questa complessa attività in una delle vie individuate Messina Denaro è stato bloccato insieme al suo complice. La cosa che posso dire è che non ha opposto resistenza, si è subito dichiarato ed effettivamente guardandolo c’era poco da verificare“.
Guido: “Aspetto sanitario è stato rilevante”
In conferenza stampa è intervenuto anche Paolo Guido, pm di Palermo: “Sicuramente l’aspetto sanitario è stato rilevante in questo arresto. Vi posso dire che non abbiamo trovato un uomo distrutto e in cattive condizioni economiche. Anzi direi che il suo profilo è in linea con una persona benestante. Andrà in carcere? Le sue condizioni sembrano essere compatibili con una detenzione in prigione“.
