Finto suicidio per bullismo: dopo due anni una scrittrice “risorge”

La famiglia aveva parlato del suicidio di Susan Meachen come “motivato” dal bullismo, ma ora la donna è riapparsa su facebook cercando di giustificare il motivo della messa in scena

Una fake news utile solo per ricavare denaro. Una storia assurda e incredibile arriva dagli Stati Uniti, una storia che parlava di suicidio per gravi motivi di bullismo subito, ma alla fine si è rivelata tutta una grande bugia.

La scrittrice di romanzi rosa che si è finta morta per interesse – Notizie.com –

Inscenando il finto il suicidio nel 2020, la donna aveva incassato le donazioni dei fan fatte per allestire il funerale. Ora la scrittrice americana, Susan Meachen, ha annunciato la sua “resurrezione” sul suo profilo social scatenando la reazione indignata delle stesse persone che avevano donato e ora si sentono prese in giro e truffate.

Una messinscena incredibile

Era bastato un post su Facebook che annunciava la morte della scrittrice Susan Meachen, causata dal bullismo degli invidiosi colleghi, a innescare una corsa alla solidarietà da parte dei fan dei libri di romanzi rosa della donna, che avevano immediatamente aperto una donazione almeno per finanziare il funerale. Soltanto che non era vero proprio niente, sia gli episodi di bullismo, sia il suicidio provocato.

Tutto non era altro che una messa in scena della famiglia della donna per incassare i soldi e forse anche per fare pubblicità ai libri. Questa incredibile e assurda storia arriva dagli Stati Uniti e a rivelarla in tutta la sua “straordinaria” follia è stata direttamente la scrittrice, che in un post sul suo profilo di Facebook ha scritto: “Ho discusso su come farlo un milione di volte e ancora non sono sicura se sia giusto o meno”.

La donna che ha finto il suicidio negli Stati Uniti – Notizie.com – Facebook

La reazione dei fan non si è fatta attendere

All’annuncio della morte da parte della famiglia, non solo fu organizzata una donazione per sostenere le spese del funerale, ma un gruppo di autori pubblicò un’antologia a lei dedicata con l’appello accorato di “tenere il bullismo al suo posto nella narrativa”, tema sempre molto caldo e sul quale l’opinione pubblica americana è molto sensibile. Ecco che, all’annuncio a sorpresa della presunta resurrezione, non tutti i fan hanno preso la cosa nel verso giusto, qualcuno è arrivato addirittura a chiedere indietro i soldi della donazione fatta.

La scrittrice, comunque, sembra voler tirare dritta e riferendosi alla sua famiglia ha affermato: “Hanno fatto ciò che pensavano fosse meglio per me. Ci saranno tonnellate di domande, ora sono in un buon posto e spero di poter scrivere di nuovo: che il divertimento abbia inizio”. La Meachen, che vive ancora nello Stato del Tennessee,  negli ultimi giorni si è resa comunque  irreperibile alla stampa.

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