Mancini ricorda Vialli: “Lui è gioia, litigammo solo una volta, ecco perché”

In una lunga intervista Mancini ha svelato dettagli sul suo rapporto di amicizia fraterna con Vialli: “Ci fu solo un litigio, facemmo pace immediatamente”.

Un legame unico, un abbraccio che resterà nella storia del calcio italiano e non solo. Mancini e Vialli dopo il successo dell’Italia all’Europeo si strinsero forte. L’uno all’altro, con la sensazione di aver fatto qualcosa di unico.

Vialli e Mancini notizie.com 2022
L’abbraccio fra Roberto Mancini e Gianluca Vialli (Ansafoto) notizie.com

Resta una delle ultime immagini di un campione che ha lasciato un vuoto nel calcio italiano, ma soprattutto che ha segnato la vita del commissario tecnico della nazionale. Mancini ha raccontato il rapporto con Vialli in una lunga intervista su Libero. Ha svelato curiosi retroscena, ha raccontato l’unico litigio di una amicizia profonda, ma soprattutto ha voluto ricordare l’ex compagno con il sorriso. “Credo sia giusto raccontarlo in una chiave diversa – ha ammesso il Ct –, lui è gioia, non tristezza”. 

Mancini si spiega. “Il dolore del momento è terribile, ma credo che Luca preferirebbe sentir parlare di sé con serenità e allegria, perché lui era così, libero, perbene, di classe, molto intelligente. Preferirebbe che tutti noi lo ricordassimo in questo modo, e credo che sia la cosa più bella”. L’intervista su Libero svela particolari nel rapporto fra i due. Mancini racconta che la Sampdoria era una squadra in cui tutti erano giovani, calciatori che vivevano insieme, che avevano un legame solido. Con Vialli però c’era “qualcosa di specialissimo”. Mancini racconta: “Giocavamo in attacco ci capivamo al volo, lui era riflessivo e io impulsivo, ero ammirato dal ragazzo che era. Ci conosciamo da una vita, e abbiamo litigato solo una volta”. Mancini racconta cosa è accaduto.

Mancini su Vialli: “Mai stati in competizione”

Vialli e Mancini
Gianluca Vialli e Roberto Mancini insieme in Nazionale (Ansa) – Notizie.com

“Litigammo per una banalità. Durante un allenamento mi chiamò Mancini e non Roby, come era abituato a fare”. Mancini rispose subito e ha spiegato sulle colonne di Libero cosa accadde. “Gli chiesi i motivi, forse lui era nervoso, io pure, era una stupidaggine, ma il motivo è forse in un rapporto solidissimo, in cui non avevamo mai litigato, forse volevamo provare a farlo.” Mancini racconta che dopo alcuni giorni, in un ritiro della nazionale, tutto tornò alla normalità. Impossibile rompere un legame fortissimo. Fu proprio l’attuale ct della nazionale a chiedergli di andare alla Samp, e quella storia rimane negli almanacchi del calcio. Mancini però svela cosa accadde quando le strade si divisero.

Era fortissimo. Velocità, potenza, classe, talento puro. Oggi avrebbe fatto 30 gol a campionato. Io mi divertivo a fare gli assist, e lui riconosceva questo. Si è creato un amore come fra fratelli. Lasciò la Samp ma prima ci trovammo in un ristorante dopo aver perso la Coppa dei Campioni. Eravamo io e lui, Tonino Cerezo e qualche altro giocatore. Sapevamo che sarebbe iniziata un’altra era, e scoppiammo tutti a piangere”. 

Mancini e l’abbraccio con Vialli: “Ecco cosa c’è in quell’immagine”

Vialli e Mancini
Vialli e Mancini sorridenti insieme – Ansa –

Quel rapporto però non si è mai spezzato, fino al successo in nazionale, l’abbraccio e le lacrime. “Luca è stato un punto di riferimento per i ragazzi, con un carisma straordinario. In quello stadio avevamo perso la finale, e lui in quell’abbraccio ha messo tutto ciò che aveva e che gli rimaneva. Sono fiero di aver contribuito con il presidente Gravina e i ragazzi al regalo per Luca, quei 50 giorni per vivere bene”. Ora la nazionale tornerà in campo senza Vialli. “Ho una sola certezza, che sarà con noi”. Mancini saluta l’amico fraterno, il compagno più forte, l’uomo che resterà sempre una spalla per lui e un esempio per tutto il calcio italiano.

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