Finito il sogno: chiude per sempre la Netflix italiana

La “Netflix della cultura italiana”, fortemente voluta dall’ex ministro della Cultura Franceschini, si è rivelata un grande flop

Il 29 dicembre scorso, la Cassa Depositi e Prestiti ha ufficialmente messo in liquidazione la tanto chiacchierata piattaforma italiana per contenuti video, voluta dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini e subito ridefinita come  “Netflix della cultura”.

Chiude la Netflix italiana
La piattaforma ItsArt nata per aiutare il settore dello spettacolo italiano – Notizie.com

ItsArt fu ideata durante il primo lockdown e aperta però soltanto nel 2021. Era una piattaforma nata per compensare il mancato accesso allo spettacolo dal vivo e allo stesso tempo per raggiungere un bacino di utenza nazionale e internazionale anche dopo l’emergenza.

Un sogno finito troppo presto

Era il momento forse più drammatico per il mondo e per la nostra nazione in particolare. La pandemia era calata sulle nostre vite e ci aveva costretto a stare rintanati nelle nostre case in un lockdown duro da digerire e superare. Fu in quel momento che l’allora Ministro della Cultura, Dario Franceschini, pensò di creare una piattaforma culturale per tenere botta alla crisi che era calata come una mannaia su tutto il comparto dell’intrattenimento. Il sogno era quello, dopo che fosse passata la pandemia, di raggiungere tutti gli utenti nel mondo e far conoscere così ancora meglio la nostra cultura, allargando i confini del possibile bacino d’utenza proponendo film, serie, spettacoli, documentari e musica. Per questo ItsArt fu ribattezzata la “Netflix della cultura italiana”.

Chiude per sempre ItsArt
L’ex ministro della cultura italiana Dario Franceschini – Notizie.com –

Il flop di ascolti e utenti registrati ha fatto chiudere tutto

Il sogno è svanito in poco più di dodici mesi e l’atto ufficiale della messa in liquidazione della piattaforma risale al 29 dicembre 2022, ma la notizia è arrivata soltanto con il nuovo anno. Il nuovo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha deciso di non metterci, o meglio di non sprecare, altri soldi e di staccare la spina alla creatura voluta da Franceschini. La ragione è chiara, e le difficoltà emerse sono confermate dai numeri. Al servizio si sono registrati 141 mila utenti in totale, che hanno portato 246 mila euro di incassi.

Cifre importanti che però guardano dal basso all’alto le spese sostenute per lanciare ITsArt. Solo nel 2021 sono stati spesi 7,5 milioni per mantenere la piattaforma di questi 900 mila euro sono andati al personale. In totale, l’investimento iniziale è stato di 10 milioni di euro da parte dello Stato e di 9 milioni da parte della piattaforma di entertainment Chili. “ItsArt è un pozzo senza fondo, va assolutamente rivisto tutto il progetto” era la voce che girava nell’ambiente e infatti ora è stata definitivamente chiusa.

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