Sole 24Ore, torna l’incubo Covid: positivo un cinese su due a Malpensa

Il ministro della Salute Schillaci firma un’ordinanza con l’obbligo di tampone per tutti i turisti in arrivo dalla Repubblica popolare

Torna l’incubo del Covid. E torna dal Paese che due anni fa ha innescato la miccia della più grande pandemia dell’ultimo secolo con quasi 650 milioni di contagi. L’allarme di una nuova ondata che arriva dalla Cina scuote il nostro Paese. È il ministro della Salute Orazio Schillaci ad annunciare ieri pomeriggio l’innalzamento delle misure di sicurezza: «Ho disposto con ordinanza – ha detto – tamponi antigenici Covid 19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia». Il ministro ne spiega le ragioni dicendo che si tratta di una «misura indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana». Ma la pressione sale e al termine del Consiglio dei ministri Schillaci annuncia di aver inviato una lettera al suo omologo europeo nel tentativo di avviare un “regia” comune Roma-Bruxelles: «Sarebbe molto utile avere un raccordo a livello europeo e avere simili iniziative su tutto il territorio europeo», ha chiosato il ministro.

L'allerta
L’allerta è massima in Italia dopo quanto sta avvenendo in Cina (Ansa)

La preoccupazione è quella di ospitare contagiati in arrivo da altri scali europei «quindi è ovvio e importante coinvolgere i restanti paesi europei nell’iniziativa», dice il ministro che domani riferirà in Senato. Ma intanto a Malpensa è tornato dal 26 dicembre lo screening Covid per chi arriva dalla Repubblica cinese: chi atterra nello scalo da un volo proveniente dal Paese asiatico viene sottoposto in aeroporto al tampone. E i risultati di questo monitoraggio non sono confortanti: tra i passeggeri in arrivo, al momento, uno su due risulta positivo. «Abbiamo fatto due controlli sui primi due velivoli che sono arrivati da Pechino e da Shangai. Sul primo volo su 92 passeggeri 35 erano positivi, sul secondo su 120 passeggeri 62 erano positivi. Abbiamo una percentuale di un passeggero su due positivo al Covid», ha detto l’assessore alla Sanità lombarda Guido Bertolaso.

Nei principali scali italiani scatta l’allerta, controlli a tappeto

L'allarme
Allerta massima in Italia sul Covid (Ansa)

Il Pirellone riferisce che dei positivi il 75% era diretto fuori regione e il 16% a Milano, con un’età prevalente 16-65 (78%): tutti i positivi erano asintomatici o con pochi sintomi. A Fiumicino è scattata l’allerta e i primi a rientrare nel giro di vite dei controlli saranno questa mattina all’alba i passeggeri di un volo proveniente da Pechino. L’area test Covid nello scalo romano, che si trova agli arrivi del Terminal 3 era sul punto di smobilitare ma con il contrordine di queste ore rimarrà invece al suo posto. «Se necessario metteremo in atto tutte le iniziative previste dall’Unità di Crisi per lo scenario di rischio elevato», ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato.

Stessa musica nella regione Campania, dove il governatore De Luca ha firmato ieri un’ordinanza che prevede maggiori controlli e monitoraggio anti Covid per chi sbarca all’aeroporto di Napoli Capodichino e che ordina «ai viaggiatori in arrivo all’aeroporto internazionale di Napoli dalla Repubblica Popolare Cinese, anche attraverso scali nazionali e internazionali di sottoporsi a tampone molecolare o antigenico» presso i presidi dello scalo . In caso di positività, scatterà l’obbligo di quarantena. Intanto la politica è in fibrillazione: l’opposizione accusa la maggioranza di aver sottovalutato i segnali, mentre la comunità scientifica è già in allerta. «Servono controlli su tutti i voli dalla Cina, restrizioni ai viaggi, tampone molecolare ai passeggeri, altrimenti chi arriva non deve circolare. Sarebbe una misura che dovrebbe prendere, non l’Italia da sola, ma tutta l’Europa», avvisa Marco Bassetti, direttore della Clinica di malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Gli fa eco il virologo Mauro Pistello: «È assurdo pensare che i tamponi ai passeggeri in arrivo dalla Cina possano fermare il virus, è quasi inutile se lo fa solo l’Italia, serve un intervento globale, dell’Oms o dell’Europa». Tutti avvisa

Impostazioni privacy