Bonaccini-Franceschini: volano gli stracci all’interno del Pd

Il leader di Area Dem attacca Bonaccini e vota Schlein: il Presidente dell’Emilia risponde: “Serve un nuovo gruppo dirigente. Basta alle correnti morte”

Bonaccini contro Schlein, in palio la segreteria del Partito Democratico. In mezzo alla contesa tra il Presidente dell’Emilia Romagna e la sua vice, esiste un contorno fatto di dirigenti pronti a schierarsi e ad alimentare la battaglia. Una guerra interna, che si annuncia decisiva per l’esito finale. Alcuni esponenti di primo piano si schierano con la Schlein, portando Bonaccini ad ipotizzare un netto cambio all’interno del partito. Al grido di: “Serve un nuovo gruppo dirigente”.

Bonaccini contro Franceschini – Ansa –

Al fianco della Schlein c’è Dario Franceschini, leader di Area dem ed ex ministro della Cultura. “Schlein ha 37 anni e tutte le caratteristiche culturali e personali per essere la leader del Pd in questo tempo nuovo. La generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito ai vari livelli dalla fondazione nel 2007 ad oggi e ora è giusto che lasci il passo”, ha dichiarato al Corriere della Sera.

La risposta di Bonaccini non si è fatta attendere: “Troppe volte il Pd è stato al governo senza aver vinto le elezioni. Ora, cinque anni all’opposizione potranno farci bene. Voglio ripartire dal Pd, ma con un gruppo dirigente che non nasce da correnti ormai morte, ma dal territorio, dagli amministratori locali, dalle competenze esterne ai partiti”, ha detto a Libero. Franceschini continua: “In questo momento il Pd non ha bisogno di continuità e tranquillità ma di un punto di frattura – ha detto – . La destra, questa destra italiana così estrema, la si contrasta non proponendo al Paese, come troppe volte abbiamo fatto, pressappoco le loro stesse risposte con solo una spruzzatina di giustizia sociale in più, ma facendo emergere tutte le differenze profonde sui valori e sui modelli di società. Per questo serve un Pd più radicale nella proposta politica, più netto e più coraggioso”.

La risposta di Bonaccini

Bonaccini, Schlein e Paola De Micheli, candidati alla segreteria del Pd – Ansa –

Bonaccini risponde per le rime: “Io voglio ripartire dal Pd, le alleanze verranno dopo – ha aggiunto Bonaccini – . Al Paese serve un’alternativa e non potrà mai avere come baricentro né M5S né una forza moderata come il Terzo polo. Serve, al contrario, un grande partito progressista e riformista, popolare e non populista, forte e da combattimento. E poi presenteremo un nuovo gruppo dirigente, che non nasce da correnti ormai morte, ma dal territorio, dagli amministratori locali, dalle competenze esterne ai partiti: è il momento di sparigliare per aprire un nuovo corso”.

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