Ruba in chiesa, mossa parroco è geniale: “Tutti siano consapevoli”

Ruba nei locali della chiesa, ma la mossa del parroco è a dir poco geniale: “Perché tutti ne siate consapevoli”

Rubano in chiesa, la mossa del prete è geniale
Chiesa (Ansa Foto)

Una vicenda che, nel giro di pochi minuti, si era sparsa in un niente nel paesino. Il tutto è accaduto a Mestre. Un ladro era entrato in azione in chiesa dove aveva rubato. Dopo che era stata attivata la videosorveglianza il delinquente non si è fermato, ma addirittura ha continuato ad agire. In che modo? Cercando di saccheggiare i locali intorno alla parrocchia. Un vero e proprio colpo per la chiesa ed i suoi fedeli.

Ma non per don Gianni Antoniazzi che è partito all’attacco. Il parroco della chiesa ‘Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo‘ ha trovato un modo a dir poco geniale per mettere in difficoltà il ladro. Ha ritagliato, dal fotogramma, il suo volto dal filmato con tanto di pubblicazione sul settimanale della parrocchia. Una mossa che è stata apprezzata nel paesino, con tanto di complimenti verso il prete.

Ruba in chiesa, ma il prete pubblica suo volto sul settimanale

Rubano in chiesa, la mossa del prete è geniale
Chiesa (Ansa Foto)

Lo stesso prete è stato intercettato dai microfoni del quotidiano ‘Il Gazzettino‘ dove ha voluto dire la sua in merito a questa vicenda. “Tutta la comunità deve essere responsabile di quanto avviene nel territorio. Non bisogna permettere che la malavita o la microcriminalità ne prenda possesso“. Nel settimanale ‘Lettera Aperta‘, invece, ha scritto come sono andate le cose in quella giornata.

Il tutto è accaduto intorno alle ore 3 di notte. Si tratta di un giovane incappucciato che non aveva affatto buone intenzioni. Armato di mascherina sul volto ha preso un tombino ed ha saccheggiato la vetrina della pasticceria. Non contento ha preso un ceppo di legno e ha tentato di provocare altri danni alle vetrine. Danneggiando non pochi negozi. In conclusione: “Se non ci sentiamo anche noi responsabili di quanto accade agli altri, allora va a finire che la rete sociale non matura, non cresce“.

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