Perugia, disabili maltrattati: “educatori” davanti al giudice

Perugia, disabili maltrattati: gli “educatori” si presentano in tribunale davanti al giudice. Non tutti, però, hanno risposto alle domande

Disabili maltrattati a Perugia
Disabili maltrattati a Perugia (Ansa Foto)

Una vicenda che ha lasciato tutti senza parole e soprattutto con molta rabbia. Il riferimento è alla comunità di Perugia dove alcuni disabili sono stati maltrattati da coloro che dovrebbero fungere da educatori. Ed invece, come riportato dalle immagini di videosorveglianza, facevano tutt’altro. Calci, schiaffi, pugni, insulti e minacce nei confronti di persone che dovrebbero essere accudite e protette e che invece subivano le peggiori torture da parte loro.

Nel frattempo tre operatori, appartenenti al ‘Centro disabili Forabosco‘ di Collestrada sono stati arrestati. Le accuse nei loro confronti sono inevitabili visto che si parla di maltrattamenti. Nella giornata di ieri si sono presentati dinanzi al Gip, Margherita Amodeo. Nei guai tre educatori di 33, 44 e 54 anni. Il secondo, a quanto pare, si sarebbe dimesso dall’incarico. Il più grande avrebbe riposto alle domande del giudice, ma avrebbe cambiato il suo ruolo nel lavoro. Mentre quello più giovane ha preferito la strada del silenzio.

Perugia, disabili maltrattati: due su tre rispondono a domande giudice

Disabili maltrattati a Perugia
Disabili maltrattati a Perugia (Ansa Foto)

Il 44enne, dopo aver risposto alle domande, del giudice, avrebbe chiesto la revoca del provvedimento di arresto. Ci ha tenuto a ribadire che alcuni dei suoi comportamenti di “contenimento” era rivolo solamente a soggetti ritenuti “pericolosi”. Tanto è vero che il suo avvocato, Giuseppe Berellini, ha precisato che il suo assistito qualche volta sarebbe tornato a casa con segni di graffi e morsi.

Gli avvocati del più giovane tra gli indagati, invece, non hanno richiesto la revoca degli arresti domiciliari. Stesso discorso vale anche per il più anziano dei tre. Anche se il giudice (in quest’ultimo caso) gli ha concesso due ore di uscita al giorni per “esigenze personali”. Dato che l’uomo vive da solo.

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