Truffa ai danni dello Stato, con il rdc faceva ‘miracoli’: arrestato

Truffa ai danni dello Stato, con il reddito di cittadinanza compiva dei veri e propri “miracoli” trasformandoli in soldi contanti. Scattano le manette per un uomo

Scoperta maxi truffa nei confronti dello Stato
Carabinieri (Ansa Foto)

A quanto pare riusciva a trasformare i soldi “digitali” in contante. In questo modo svuotava le carte da parte dei proprietari e li restituiva in banconote. Ovviamente si faceva pagare per il suo “lavoro”. Purtroppo per lui sono scattate le manette visto che si tratta di una vera e propria truffa ai danni dello Stato. Arresti domiciliari per il titolare di un negozio nel Milanese. Si occupa della riparazioni di telefoni, un internet point che fungeva anche per altor.

Dopo i vari allarmi i carabinieri hanno avviato le prime indagini. Adesso il negozio è sotto sequestro. Il tutto ha avuto inizio nel febbraio del 2021. Dopo che gli stessi militari avevano rintracciato 232 persone (tra questi la maggior parte erano cittadini somali) che prendevano il sussidio in maniera non del tutto regolare. In merito alle indagini i carabinieri avevano scoperto che le persone in questione effettuavano dei strani acquisti nell’attività del titolare. Da quel momento in poi si è scoperto che da ottobre del 2020 che tra donne e uomini percepivano il rdc senza averne il diritto.

Milano, truffa ai danni dello Stato: trasformava rdc in contanti

Scoperta maxi truffa nei confronti dello Stato
Carabinieri (Ansa Foto)

Come agiva il titolare? I percettori del reddito versavano dei pagamenti Pos senza mettere la causale al negoziante. Lo stesso che dava loro soldi contanti, con il 15% come trattenuta. Ad incastrare l’uomo anche i movimenti stessi effettuati con le carte. Tanto è vero che gli incassi erano saliti addirittura del 1600%. Cifre che hanno fatto insospettire non poco i carabinieri. Tanto è vero che è passato da guadagnare quasi 1500 euro a quasi 25mila.

In poche parole lo Stato è stato truffato per una cifra che si avvicina al milione di euro. Il titolare, invece, sarebbe riuscito a riciclare quasi 213mila euro. Le accuse nei suoi confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di: riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento. Per quanto riguarda i furbetti del reddito (segnalati alle procure di Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino) sono indagati per “falsa attestazione”.

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