Qatargate, altre sorprese: Panzeri e la sua ‘idea’ di consegnare soldi

Non finiscono affatto le sorprese che riguardano il Qatargate e che vedono come indagato Antonio Panzeri. Proprio quest’ultimo è protagonista di un episodio molto particolare che riguarda la consegna delle tangenti

Panzeri e la sua idea di consegnare soldi
Antonio Panzeri (Ansa Foto)

L’inchiesta di corruzione che prende di ‘Qatargate‘ regala altri colpi di scena. Tra gli indagati, come tutti ben sanno, spunta il nome di Antonio Panzeri. L’ex europarlamentare del Partito Democratico continuerà a rimanere in carcere. Nel mese di gennaio, insieme agli altri indagati, comparirà nuovamente dinanzi al giudice. A quanto pare aveva un metodo tutto suo per la consegna dei soldi che arrivavano dal Qatar. Una sua idea che è stata rivelata dalla polizia belga che aveva capito fin troppo bene il suo gioco.

A quanto pare metteva le tangenti nelle buste con tanto di immagine di Babbo Natale. Le autorità di Bruxelles, però, avevano agito in anticipo. In che modo? Piazzando delle microspie nella sua abitazione. Non solo: in questo modo sono stati registrati anche gli scambi. Anche quello con il numero uno del sindacato europeo, Luca Visentini. A riportare il tutto è stato il quotidiano ‘La Repubblica‘. Con tanto di frasi rivelate dallo stesso Panzeri che ha utilizzato anche un celebre film per giustificare i suoi movimenti.

Qatargate, Panzeri ed i suoi movimenti con i soldi

Panzeri e la sua idea di consegnare soldi
Antonio Panzeri (Ansa Foto)

Sembriamo quelli di Ocean’s Eleven“. Lo stesso Visentini aveva confermato al giudice Michel Claise che si trattava di una cifra che si avvicinava abbondantemente ai 50mila euro. Anche se, lo stesso sindacalista, ci ha tenuto a precisare che si trattava di soldi dichiarati. Ovvero una donazione per rimborsare alcuni costi della campagna per il Congresso della Ituc. Insomma, per aiutare i sindacati nei costi di viaggio e molto altro ancora.

Quando il giudice gli ha chiesto il motivo del perché abbia accettato questo “dono” la risposta non si è fatta attendere: “Per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non ho chiesto nulla in cambio del denaro”. Tanto è vero che Claise gli ha creduto tanto da rilasciarlo. Nel frattempo gli investigatori belgi continuano le loro indagini e chiedono agli italiani se si sono verificati altri movimenti. Nel frattempo anche Francesco Giorgi (compagno di Eva Kaili) ha dichiarato di avere avuto un ruolo di “cassa”.

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