Milano, il killer del medico ucciso confessa: “Mi ha rovinato la vita”

Milano, confessa il killer del medico che ha ucciso nel parcheggio del policlinico ‘San Donato’. Svelato il motivo del suo folle gesto

Confessa il killer del medico ucciso a Milano
Milano, medico ucciso (Ansa Foto)

A Milano si piange ancora per la morte di Giorgio Falcetto, medico 76enne, che è stato ucciso nel parcheggio del policlinico ‘San Donato‘. A colpirlo Benedetto Bifronte, 62 anni, colpendolo con un’accetta che aveva in auto. In un primo momento si era pensato solo ad una lite per viabilità. L’aggressore conosceva molto bene il professionista e viceversa. Tanto è vero che ha svelato agli inquirenti il motivo del suo folle gesto. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm Giovanni Polizzi. Il killer ha raccontato che, nella mattina di mercoledì, si era recato in ospedale perché aveva dei dolori al petto. Dopo aver visto che c’era molta fila per entrare ha atteso in macchina.

Successivamente vede arrivare la vittima che aveva riconosciuto. Due anni prima gli aveva fatto una flebo tanto da provocargli problemi di salute. I due hanno un battibecco. Una parola tira l’altra. Mentre stava per andarsene l’aggressore avrebbe tamponato l’auto del medico. Riparte nuovamente il litigio, fino a quando Bifronte perde la testa e colpisce l’uomo con una accetta. Successivamente sarebbe scappato per “paura”. Nella sua versione dei fatti ha concluso il tutto con un: “Mi ha rovinato la vita“. Nell’interrogatorio di convalida, insieme ai suoi avvocati, sarebbe rimasto in silenzio.

Milano, medico ucciso: la confessione del killer

Confessa il killer del medico ucciso a Milano
Giorgio Falcetto (Ansa Foto)

Nella giornata di ieri il Gip di Milano ha convalidato il fermo per l’aggressore. Ritenendolo, appunto, un soggetto “pericoloso“. A quanto pare lo stesso sarebbe incapace di controllare i propri impulsi di aggressività. Lo dimostra chiaramente il fatto che l’uomo girava armato nella sua auto.

A quanto pare il tamponamento tra le vetture sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. I due si incontrarono, per la prima volta, nel febbraio del 2021. In quella occasione il killer accusava dolore al torace ed era in forte stato di agitazione. Gli venne diagnosticata una prognosi di una settimana per dolori alla cervicale e influenza.

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