Il caso Soumahoro continua a tenere banco. Le indagini proseguono e l’inchiesta potrebbe essere arrivata ad un punto di svolta. Le ultime.
Non si fermano le indagini sulla famiglia Soumahoro. La Procura di Latina sta proseguendo tutti gli approfondimenti del caso sulle due cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera del sindacalista per cercare di ricostruire meglio quanto avveniva in queste strutture.
La giornata odierna poteva essere chiave visto che altri cinque ex lavoratori avevano chiesto un confronto presso l’Ispettorato territoriale del Lavoro di Latina, ma i rappresentanti delle due cooperative non si sono presentati.
Nonostante questo, come confermato dal sindacato Uiltucs di Latina, la battaglia di questi lavoratori continuerà per cercare di avere gli stipendi che non sono stati dati. E i cinque ex dipendenti della famiglia Soumahoro ben presto potrebbero essere ascoltati nuovamente dagli inquirenti per provare ad avere maggiori informazioni su quanto succedeva in queste strutture.
Il sindacato: “Il confronto non è avvenuto. I rappresentati delle coop non si sono presentati”
A confermare il mancato confronto è stato direttamente il sindacato Uiltics con una nota riportata dall’Ansa: “Oggi presso l’Ispettorato territoriale del Lavoro di Latina abbiamo avuto una convocazione senza esito per altri 5 lavoratori ex Karibu per notevoli stipendi non pagati: i rappresentati delle due coop non si sono presentati, inviando una missiva la quale asserisce che loro non hanno più titolarità a seguito del procedimento attivato dal Ministero delle Imprese“.
“Continua a salire il contatore degli stipendi non pagati – si legge ancora nella nota – nella giornata di oggi i 5 lavoratori attendevano la presidente per gridare e rivendicare il salario. Il confronto è rinviato al momento in cui verrà ufficializzato il commissario. La Uiltucs Latina, prendendo atto della mancata presenza della presidente Marie Terese Mukamitsindo (suocera di Soumahoro ndr), attiverà tutte le procedure del caso affinché anche questi lavoratori percepiscano i salari corrisposti“.
Un chiaro messaggio che la battaglia continuerà in futuro per cercare di ottenere gli stipendi non pagati dalla famiglia del deputato.
