Scuola, benvenuto ‘modello finlandese’: cos’è e di cosa si tratta

In Italia è stato accolto il ‘modello finlandese’. Anche se in molti ancora non sanno di cosa si tratta. Tutto quello che serve sapere in merito

Scuola, arriva in Italia il 'modello finlandese'
Scuola (Ansa Foto)

Probabilmente avrete sentito molto parlare, in quest’ultimo periodo, del ‘modello finlandese‘. No, non si tratta affatto di una persona, ma di un modo di fare che riguarda soprattutto il mondo della scuola. Ovviamente vi starete chiedendo in cosa consiste. In particolar modo si tratta di una diversa organizzazione delle lezioni ed anche un diverso metodo di apprendimento. Il primo istituto scolastico a sperimentare il tutto è stato il ‘Della Rovere di Urbania‘, nelle Marche. Da quel momento in poi è stata diffusa anche in altre cento scuole.

Cosa prevede in particolare? Innanzitutto una buona notizia per i giovani visto che, seguendo questo modello, verranno assegnati meno compiti. Le materie verranno accorpate con una vera e propria full immersion degli argomenti. Non solo: cooperazione e laboratori all’aperto. Applicato dai bambini di 3 anni fino ad arrivare ai 19. Secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera‘ pare che molti insegnanti siano soddisfatti di questo metodo. Stesso discorso vale anche per i genitori che spenderanno meno tempo per stare dietro ai figli durante i compiti del pomeriggio.

Modello finlandese in Italia, come funziona e cos’è

Scuola, arriva in Italia il 'modello finlandese'
Scuola (Ansa Foto)

Non è finita qui visto che il modello finlandese prevede tre elementi fondamentali che sono: compattazione oraria (ogni giorno si lavora al massimo su due materie), cooperazione e appunto laboratori. In questo modo lo studente apprenderà molto più facilmente di quanto non si possa immaginare. Un metodo che coinvolge molti studenti. Una giornata tipo? Il professore spiega l’argomento da trattare. I ragazzi vengono divisi in gruppi e vengono invitati a svolgere esercizi.

Anche i laboratori vengono aggiunti. Così come le lezioni all’aperto. Risultati a dir poco promettenti, su questo non ci sono dubbi. Secondo quanto riporta lo stesso quotidiano italiano non è assolutamente da escludere che questo metodo possa continuare a diffondersi sempre di più. Anche perché, come riportato in precedenza, ad essere soddisfatti sono prima i docenti e poi gli stessi alunni che si sentono sempre più coinvolti.

Impostazioni privacy