Roma, dipendenti Ama rubano benzina e la rivendono: polemiche

Roma, dipendenti Ama rubano la benzina che servirebbe per i mezzi di lavoro e la rivendono: non sono mancate affatto le polemiche

Netturbini rubano benzina e la rivendono ai privati
Roma, netturbini (Ansa Foto)

A dire il vero non si tratterebbe affatto di una novità visto che stiamo parlando di una notizia diffusa da quasi un mese. Protagonisti (assolutamente in negativo) di questa vicenda sono alcuni appartenenti all’Ama. Ovvero coloro che dovrebbero ripulire le strade della Capitale e che, a quanto pare, farebbero tutt’altro. In particolar modo per quanto riguarda la benzina.

Già, quella che servirebbe per essere messa nel serbatoio dei mezzi con cui vanno a lavorare. A quanto pare il gasolio non va a finire lì dentro. Dove? C’è chi la utilizza per le proprie vetture e chi, addirittura, la rivende a privati. No, non si tratta affatto di una immaginazione oppure la scena di un film: è accaduto realmente con tanto di testimonianze. Tanto è vero che, inevitabilmente, sono partite le denunce con tanto di polemiche.

Roma, dipendenti Ama rubano e vendono benzina a privati

Netturbini rubano benzina e la rivendono ai privati
Roma, netturbini (Ansa Foto)

Si, dovrebbero svuotare i cassonetti, ripulire le strade dalla sporcizia che si crea. Ed invece, durante i turni di lavoro, un gruppo di loro si riunisce per depredare (nel vero senso della parola) i mezzi della municipalizzata. Tanto da portarli in dei depositi nascosti, senza che nessuno potesse guardarli, fino a svuotare i serbatoi. Gasolio che, poi, veniva rivenduto appunto a dei privati.

Se pensate che sia finita qui vi sbagliate di grosso. Visto che, a quanto pare, tra le fila dell’azienda comunale, c’è anche ci faceva il pieno alla propria auto. Ovviamente a spese della municipalizzata. Non solo: si faceva aiutare anche dal benzinaio amico di fiducia, con tanto di prosciugamento delle carte prepagate destinate a rifornimento di mezzi aziendali e furgoncini. Nel mirino ben 25 persone, tra dipendenti della stessa società ed anche clienti. Le accuse sono gravi per i primi visto che si parla di: associazione a delinquere e peculato.

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