Qatar, in stato di fermo la vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili

Quattro interrogatori e 14 perquisizioni a Bruxelles nell’ambito di una vasta indagine anticorruzione condotta dalla Procura federale sui mondiali

La vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, e’ stata sottoposta a stato
di fermo dalla polizia belga, nell’ambito nell’ambito di un’indagine per presunta corruzione, attività criminale organizzata e riciclaggio di denaro legata ai mondiali di calcio in Qatar. E’ quanto riporta il quotidiano belga “LeSoir“, che nel corso della giornata, assieme al settimanale “Knack“, aveva dato la notizia del fermo di quattro persone italiane, tra cui l’ex deputato europeo Pd, Pier Antonio Panzeri e Luca Visentini, attuale segretario della Confederazione internazionale dei sindacati Ituc.

L'arresto
La vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili (Twitter)

A quanto si apprende da “Le Soir“, assieme a loro erano stati fermati anche un direttore di Ong e l’ex assistente parlamentare di Panzeri, ora membro del gruppo S&D e compagno della vicepresidente Kaili. Come spiegato dalle due testate Kaili, ex presentatrice televisiva greca e deputata al Parlamento europeo dal 2014, ha subito la perquisizione del suo appartamento nella tarda serata di oggi, per poi essere sottoposta a stato di fermo per essere interrogata. Le informazioni, come scrive Le Soir, “sono state confermate
dall’ufficio del Procuratore federale”

Tangenti e un sequestro di 500.000 euro nella casa di Panzeri, ex europarlamentare del Pd

La sede
La sede del Parlamento europeo a Bruxelles (Ansa)

Al centro dell’indagine, secondo Le Soir, quattro sospetti tutti di nazionalità o di origine italiana”, tra i quali l’ex europarlamentare del Pd Pier Antonio Panzeri. Secondo il settimanale Knack nella sua abitazione di Bruxelles sarebbero stati sequestrati 500mila euro in contanti. Tra i sospetti anche Luca Visentini, segretario generale dei sindacati internazionali (Ituc), oltre al direttore di una ong e un assistente parlamentare. Tutti sarebbero stati interrogati in presenza di un avvocato. Entro le prossime 48 ore potrebbero essere costretti a presentarsi davanti a un giudice che può disporre un eventuale mandato d’arresto. Le due testate ricordano l’importanza dell’applicazione della presunzione di innocenza.

“Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria federale sospettano che uno Stato del Golfo stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, conferma Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale a Knack senza però nominare il Qatar. “In particolare versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e/o strategica importante all’interno del Parlamento europeo”.

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