Kakà, rivelazione shock su Ronaldo: “In Brasile è solo un grassone”

L’ex fantasista, nel corso di un’intervista, ha espresso una rivelazione che ha del clamoroso sulla percezione del Fenomeno in patria

Sono state due stelle luminosissime della Seleçao, insieme hanno vinto il Mondiale del 2002 in Corea e Giappone, giocatori che abbiamo ammirato in Serie A, lasciando tracce indelebili. Kakà e Ronaldo il Fenomeno sono rimasti anche ottimi amici, insieme stanno sostenendo il Brasile nella rincorsa al sesto titolo mondiale. Ma l’ex fantasista del Milan, che nel 2002 giocò solo una partita in quel Mondiale poi vittorioso, sostiene che in patria non tutti tifino per la nazionale.

Ronaldo parla del calcio di oggi
Ronaldo Luis Nazario de Lima (Foto LaPresse)

Anzi ci sarebbe una buona fetta di pubblico che tiferebbe contro la Seleçao: “È strano da dire, ma non tutti in Brasile tifano per la Nazionale. Molti, in Brasile, parlano di Neymar in modo negativo. Magari sarà per colpa della politica, fatto sta che i brasiliani a volte non sanno riconoscere la grandezza dei propri talenti”. Neymar infatti, in occasione delle ultime elezioni politiche brasiliane, s’era schierato a sostegno di Bolsonaro. Non riconoscere i propri talenti, privarsi della gioia di godere del talento.

Neymar
L’infortunio di Neymar durante la partita con la Serbia (Ansa) – Notizie.com

Kakà rivela una cosa che a molti sembrerà assurda e il protagonista è proprio il Fenomeno: “In Brasile Ronaldo viene visto come un uomo grasso che cammina per la strada, in Qatar ogni volta che incrocia dei tifosi riceve dei complimenti – ha aggiunto a Bein Sport-. Per fortuna in patria c’è anche chi lo ama, ma vedo più rispetto per lui fuori dal paese. Non conosco il motivo, ma all’estero viene visto diversamente”. Parole che probabilmente nessuno si sarebbe aspettato di sentire, soprattutto chi non conosce a fondo la realtà brasiliana. Ronaldo è riconosciuto a livello globale come uno dei giocatori più forti di sempre, ma in Brasile evidentemente non tutti sono dello stesso avviso. Un destino che Neymar vive sin dalla sua prima partita in nazionale.

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