Martin Scorsese svela i suoi 15 film preferiti. Sui social è subito polemica!

Martin Scorsese ha recentemente reso pubblica la sua lista di film preferiti, generando numerose polemiche.

Martin Scorsese è senza dubbio uno dei registi più stimati dell’attuale panorama cinematografico mondiale e, i suoi film, entrano spesso nelle classifiche dei film preferiti di molti colleghi e spettatori.

Tuttavia, questa volta, è stato proprio il regista di Quei bravi ragazzi (1990) a comporre la sua personale lista, includendo in tutto 15 pellicole. Come spesso accade quando è Scorsese ad esprimersi, i commenti polemici sui social non sono mancati.

Una selezione impopolare

A lasciar perplessi i numerosi utenti che su Twitter hanno manifestato il proprio dissenso, è stata la supposta supponenza culturale di Scorsese, che sembra aver rimosso gli ultimi cinquant’anni di storia cinematografica. Ecco la classifica:

  • 2001: Odissea nello spazio (Stanley Kubrick, 1968)
  • 8 ½ (Federico Fellini, 1963)
  • Cenere e diamanti (Andrzej Wajda, 1958)
  • Quarto potere (Orson Welles, 1941)
  • Il diario di un curato di campagna (Robert Bresson, 1951)
  • Ikiru (Akira Kurosawa, 1952)
  • Il Gattopardo (Luchino Visconti, 1963)
  • Ordet (Carl Theodor Dreyer, 1955)
  • Paisà (Roberto Rossellini, 1946)
  • Scarpette rosse (Michael Powell, Emeric Pressburger, 1948)
  • Il fiume (Jean Renoir, 1951)
  • Salvatore Giuliano (Francesco Rosi, 1962)
  • Sentieri Selvaggi (John Ford, 1956)
  • I racconti della luna pallida d’agosto (Kenji Mizoguchi, 1953)
  • Vertigo (Alfred Hitchcock, 1958)
2001: Odissea nello spazio (1968)

I contestatori hanno ovviamente fatto notare come non ci sia neanche una pellicola successiva al 1968, accusando Scorsese di una sostanziale intolleranza culturale. Nonostante ad un analisi più approfondita ci sentiremmo in particolare difficoltà a contestare dei mostri sacri come quelli inseriti da Scorsese, ci pare evidente che il regista italo-americano non osservi con particolare simpatia il cinema contemporaneo. Sebbene sia in parte condivisibile lo sgomento dei numerosi commentatori, ci chiediamo come mai questi siano rimasti così sorpresi, poiché, ormai, è piuttosto risaputa l’intolleranza di Martin al cinema degli ultimi anni.

Vertigo (1958)

Come emblema di tale insofferenza potremmo facilmente individuare la decisa avversione del regista alle produzioni Marvel, per le quali ha sempre speso parole non particolarmente gentili. Ci rendiamo conto che i film del Marvel Cinematic Universe non rappresentino neanche lontanamente gli ultimi 50 anni di film, ma è evidente che questi siano la più popolare espressione della direzione intrapresa dal cinema di massa.

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