Allarme influenza, boom di casi: quali sono i sintomi

In Italia sono in forte aumento i casi di influenza. Andiamo a vedere quali sono i sintomi e soprattutto cosa bisogna fare.

In Italia è allarme influenza. Dopo due anni dove le mascherine e le misure contro il Covid hanno permesso di tenere sotto controllo i casi, in questo inverno i numeri sono in forte aumento e il rischio è quello di vedere un trend in crescita nei prossimi mesi.

Influenza
Boom di casi di influenza in Italia – Notizie.com – © Ansa

L’influenza è tornata peggio di come ci aveva lasciato nel 2019 – ha detto Matteo Bassetti all’Adnkronos – ed è partita a razzo. Siamo tornati alla forza propulsiva del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre“.

Sicuramente oggi fa paura anche per tutto quello che si porta dietro con una quantità di virus paninfluenzali, patologie da pneumococco e polmoniti – ha aggiunto il direttore di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova – ma non consiglio di rimettere l’obbligo delle mascherine. Questi microrganismi devono circolare come hanno sempre fatto e noi dobbiamo proteggerci magari alzando la copertura delle vaccinazioni per l’influenza e per il pneumococco“.

Boom di casi di influenza in Italia, i sintomi

Mariano Magrì, pediatra del dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Lecce, si è soffermato sempre all’Adnkronos sui sintomi di questa influenza: “Ci aspettiamo sempre i soliti: tosse, raffreddore, cefalea, dolori muscolari, ma quello che noi pediatri temiamo è l’insorgenza di complicanze, che sono sempre possibili anche in età pediatrica“.

I bambini si ammalano sicuramente di più – ha aggiunto il pediatra – è vero che sono i nonni a farne le spese, ma le complicanze possono insorgere anche nei più piccoli. Stiamo parlando di otiti, polmoniti, encefaliti, miocarditi e ogni anno registriamo morti inevitabili anche in soggetti precedentemente in buona salute“.

Influenza sintomi
Ecco quali sono i sintomi dell’influenza – Notizie.com – © Ansa

Magrì ha consigliato di vaccinare i bambini perché “oltre a contribuire a ridurre significativamente la circolazione del virus influenzale a beneficio dei soggetti fragili a cui è rivolta prioritariamente la vaccinazione, significa anche contenere gli ingenti costi di una malattia che grava pesantemente sul nostro sistema sanitario, ma che ha anche ricadute sociali considerando le giornate lavorative perdute dai genitori per accudire i figli malati“.

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