Qatar, caos fascia “One Love”. Fifa minaccia: “La nostra oppure…”

Le Nazionali che avevano deciso di utilizzare quel simbolo in segno di solidarietà sono state avvisate dal massimo organismo internazionale. Nel caso in cui dovessero trasgredire, non ci sarà solo da pagare una multa

Non si vedrà la fascia di capitano col cuore arcobaleno e la scritta ‘One Love’ ai Mondiali in Qatar. Dall’Inghilterra all’Olanda, infatti, le nazionali che avevano annunciato la scelta per i loro capitani hanno deciso di fare una pesante marcia indietro.

Gianni Infantino
Il presidente FIFA Gianni Infantino (Ansa) – Notizie.com

Il motivo è la comunicazione della Fifa, che ha minacciato di ammonire i giocatori “colpevoli” della violazione del regolamento: “Siamo a favore dei diritti Lgbt e sosteniamo la campagna One Love. Ma i capitani da regolamento devono vestire la fascia fornita dalla Fifa: la decisione è anticipare al primo turno la campagna No Discrimination inizialmente prevista per i quarti, in modo tale che tutti i capitani delle 32 squadre possano partecipare“.

Il comunicato delle Nazionali

Una comunicazione che ha deluso molto Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svizzera (la Francia aveva annunciato la sua decisione di rinunciare alla fascia arcobaleno prima di arrivare in Qatar), le 7 squadre che erano orientate a utilizzare la fascia arcobaleno e che di fatto sono state costrette a rinunciare: “La Fifa è stata molto chiara, imporrà delle sanzioni sportive se i nostri capitani indosseranno in campo quella fascia”.

Gianni Infantino
Il presidente FIFA Gianni Infantino in tribuna durante Qatar-Ecuador, partita che ha inaugurato i Mondiali (Ansa) – Notizie.com

Il comunicato prosegue: “Come Federazioni, non possiamo mettere i nostri giocatori nella posizione in cui rischiano dei cartellini, per cui abbiamo chiesto ai capitani di non provare a indossare quelle fasce durante le partite dei Mondiali. Eravamo pronti a pagare le multe che normalmente si applicano quando si violano le norme legate alla tenuta di gioco ma non possiamo permettere che i nostri giocatori rischino di essere ammoniti o addirittura costretti a lasciare il campo. Siamo molto frustrati per una decisione della Fifa che crediamo non abbia precedenti“.

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