Lavoro, Zangrillo svela quale sarà il tetto contante

Il ministro della pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha rilasciato una intervista ai microfoni di Rai ‘Radio 1’ dove ha affrontato vari temi importanti

Negli ultimi giorni è stato ospite della trasmissione ‘Un Giorno da Pecora‘ su Rai Radio 1. Programma condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Da come avete ben potuto capire stiamo parlando di Paolo Zangrillo. Dal 22 ottobre è entrato a far parte del nuovo governo targato Giorgia Meloni. Proprio il presidente del Consiglio gli ha affidato il ruolo di ministro della pubblica amministrazione.

Intervista di Zangrillo a Rai 'Radio 1'
Paolo Zangrillo (Ansa Foto)

Nel noto programma ha affrontato diversi argomenti importanti che interessano molto la nostra popolazione. In particolar modo per quanto riguarda il “tetto contante”. Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Il contante deve essere utilizzato dalle persone. Do per scontato che gli italiani siano onesti. Non bisogna penalizzare chi si guadagna da vivere in maniera onesta in confronto a coloro che fanno porcate. La liberalizzazione del contante è un ragionamento che si può fare tranquillamente”. 

Tetto contante, Zangrillo: “Sarà di 5mila

Intervista di Zangrillo a Rai 'Radio 1'
Paolo Zangrillo (Ansa Foto)

In questi giorni si era parlato appunto del tetto che può arrivare a 10mila euro. Considerato decisamente troppo elevato per il governo. Allora quale sarà la soluzione? La risposta è stata svelata ed ha sciolto ogni dubbio e riserva: “Sarà di 5mila euro“. Sullo smart working, “esploso” nel periodo della pandemia, ha dato parole di elogio.

Prima della pandemia i lavoratori in smart working erano 500mila in Italia, ora sono 5 milioni e mezzo. Le aziende che sono ricorse in questa soluzione non sono fallite. Molte hanno dichiarato che è aumentata la produttività. Stiamo parlando di uno strumento da utilizzare, con la consapevolezza che ci vuole un approccio al lavoro diverso rispetto a quello tradizionale. Nel lavoro tradizionale il capo controlla anche visivamente e fisicamente le persone, invece qui non agisci attraverso il controllo ma valuti i risultati“. In parole povere: per Zangrillo lo smart è decisamente più produttivo.

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