Bollette, triste primato per l’Italia: lo studio Confcommercio

Sulle bollette arriva un triste primato per l’Italia. A confermarlo è uno studio di Confcommercio. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

L’Italia ha un triste primato sulle bollette elettriche. Se sul gas si è riusciti ad evitare un salasso, lo studio di Confcommercio ha svelato come sulla luce il nostro Paese ha dovuto affrontare un aumento più importante rispetto ad altri Stati europei.

Bollette
Il primato negativo dell’Italia sulle bollette è svelato dallo studio di Confcommercio

In particolare in questo report, riportato da Il Giornale, è precisato come “confrontando la spesa teorica annuale delle bollette elettrice delle imprese del turismo e della ristorazione italiane con quelle pagate dalle medesime tipologie in Francia e in Spagna, emerge che l’Italia, che aveva già il triste primato di avere i prezzi di luce e gas più alti d’Europa, con l’ultima crisi non solo si vede ribadita questa debolezza, ma addirittura peggiorata“.

In concreto le imprese del settore terziario pagano il 70% in più rispetto alla Francia e il 27% in confronto alla Spagna.

Sangalli: “Chiediamo al governo un confronto costruttivo”

Sangalli
Il presidente di Confcommercio Sangalli chiede un incontro al governo © Ansa

Un report pubblicato alla vigilia di un Consiglio dei ministri con il tema bollette sul tavolo. Naturalmente si tratta di un primo passaggio per cercare di risolvere momentaneamente il problema. Ma da Confcommercio si chiede un dialogo immediato per trovare una soluzione definitiva.

Il caro energia resta l’emergenza più urgente da affrontare – ha detto il presidente Sangalli anche commentando questo report – noi chiediamo al governo un confronto costruttivo con le forze sociali per avviare un piano in raccordo con l’Europa. E, come la pandemia, sono necessari sostegni immediati per le imprese colpite dalla crisi energetica“. E sulle bollette più care Confcommercio non ha dubbi: “Paghiamo l’errore di non aver diversificato le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. Scontiamo ancora i troppi no preconcetti e l’ipertrofia burocratica“.

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