Seul, Mogadiscio, Ucraina, l’appello del Papa: “Dio converta i loro cuori!”

Il dolore e l’appello di Papa Francesco al termine dell’Angelus di oggi per le diverse tragedie del mondo, dal Mogadiscio all’Ucraina passando per i dolorosi fatti di Seul. 

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(Ansa)

“Mentre celebriamo la vittoria di Cristo sul male e sulla morte, preghiamo per le vittime dell’attentato terroristico che, a Mogadiscio, ha ucciso più di cento persone, tra cui molti bambini. Dio converta i cuori dei violenti!”. Sono le dolorose parole di Papa Francesco pronunciate alla fine dei consueti saluti pronunciati al termine dell’Angelus, rivolgendosi alla folla in piazza San Pietro, che ha voluto portare l’attenzione dei fedeli e del mondo intero sulle vicende della martoriata Somalia.

Il dolore per il Mogadiscio e non solo

Nel Paese africano, infatti, dopo cinque anni si piange ancora per tanti innocenti. Nel 2017 ci furono 500 vittime in seguito a un attentato, oggi sono oltre cento, causate dal duplice attacco che nella giornata di ieri ha colpito un incrocio della capitale somala Mogadiscio, davanti al ministero dell’Istruzione. Al momento sono 300 i feriti registrati, e l’attentato è stato rivendicato dal gruppo di al-Shabaab, legato ad al-Qaeda. Il ministero era infatti un obiettivo in quanto considerata “base nemica” che riceve sostegno da Paesi non musulmani e che “si impegna a rimuovere i bambini somali dalla fede islamica”. Mentre invece l’obiettivo rivendicato da al-Shabaab è quello di creare uno stato islamico governato dalla sharia.

I drammatici fatti di Seul e le parole di Francesco

Il pensiero e le parole di Papa Francesco sono poi volate anche alla tragedia di Seul della notte scorsa, e a tal riguardo il Pontefice ha chiesto ai fedeli preghiere per le vittime. “Preghiamo il Signore Risorto per quanti – soprattutto giovani – sono morti questa notte a Seul, per le tragiche conseguenze di un’improvvisa calca della folla“, ha detto Bergoglio.

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(Ansa)

Quello di Seul è infatti stato un vero e proprio massacro di adolescenti e ventenni, e il numero di vittime, che ha superato 150, cresce di ora in ora. Il primo festeggiamento dopo tre anni di restrizioni anti-Covid, che ha coinciso con la data di Halloween, ha portato a una fatale calca in uno dei quartieri simbolo della vita notturna di Seul, Itaewon, trasformando il tutto in una tragedia di dimensioni epocali. 

Nell’ultimo Angelus di ottobre Papa Francesco ha poi ricordato, oltre all’attentato jihadista di Mogadiscio e la ressa di Hallowen a Seul, anche il conflitto che ormai da otto mesi segna la vita dell’Europa ai suoi confini. “Non dimentichiamo, per favore, nella nostra preghiera e nel nostro dolore del cuore, la martoriata Ucraina. Preghiamo per la pace: non ci stanchiamo di farlo!“.

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