Agguato a Milano, morto il capo ultrà dell’Inter: la ricostruzione

Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell’Inter, è stato ucciso a Milano nella serata del 29 ottobre. La Curva Nord ha abbandonato gli spalti durante la sfida contro la Sampdoria.

Tragedia a Milano poco prima di Inter-Sampdoria. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, uno dei capi ultrà del club nerazzurro è morto in un agguato nella periferia ovest di Milano. Il 69enne si trovava non lontano dalla sua abitazione quando, per motivi ancora da accertare, è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco al torace.

Agguato Milano
Agguato a Milano: ucciso il capo ultrà dell’Inter © Ansa

Immediata la chiamata ai soccorsi, ma le condizioni sin da subito sono sembrate molto gravi e il decesso è avvenuto poco dopo il suo arrivo all’ospedale San Carlo. Il quadro clinico, infatti, era disperato e il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 69enne.

Sull’omicidio di Vittorio Boiocchi, pregiudicato e con 26 anni di carcere alle spalle, sta indagando la Squadra Mobile di Milano. Possibile un regolamento di conti, ma gli inquirenti preferiscono non escludere nessuna ipotesi almeno fino a quando non si hanno delle prove certe.

La Curva Nord ha lasciato ‘San Siro’

Curva Nord Inter
La Curva Nord dell’Inter ha lasciato lo stadio a fine primo tempo della partita contro la Samp © Ansa

La notizia è arrivata allo stadio proprio pochi minuti prima di Inter-Sampdoria. La Curva Nord ha immediatamente ritirato gli striscioni e deciso di stare in silenzio. Dopo il primo gol di de Vrij si è alzato un “chi non salta è rossonero”. Il tifo caldo nerazzurro, però, è rimasto impassibile e al termine del primo tempo ha abbandonato San Siro per raggiungere l’ospedale San Carlo.

Una morte che ha scosso l’intero mondo nerazzurro. Boiocchi, infatti, era molto conosciuto e quasi certamente la Curva Nord nel prossimo match casalingo lo ricorderà.

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