Meteo, paura per ‘El Niño’: Giuliacci lancia l’allarme

Meteo, c’è preoccupazione ed apprensione per l’arrivo di ‘El Niño’. A lanciare l’allarme uno degli esperti in materia come Mario Giuliacci

A primo impatto il nome potrebbe risultare simpatico. ‘Il piccolo’. Per gli amanti del calcio si pensa istintivamente a Fernando Torres, uno dei più forti attaccanti spagnoli ed europei. Anche se qui lo sport non c’entra assolutamente nulla visto che stiamo parlando di meteo. ‘El Niño’ è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, e consiste in un anomalo riscaldamento delle acque oceaniche.

L'autunno sta per arrivare sul serio
L’autunno sta per arrivare sul serio 8Ansa Foto)

In merito a questo le previsioni meteo, in vista del prossimo inverno, potrebbero regalarci delle vere e proprie sorprese. A fare chiarezza, ovviamente, non poteva che essere uno degli esperti in materia come Mario Giuliacci. Direttamente dal proprio sito ufficiale ha voluto dire la sua in merito a questo fenomeno. Basti pensare che il suo ultimo episodio risale a qualche anno fa, precisamente nella stagione 2015/16. Non è altro che una quantità di calore generata dalle acque oceaniche, che superavano anche di +3°C la norma. Ceduta successivamente all’atmosfera, dove si sono verificati aumenti della temperatura terrestre e anomalie climatiche in quasi tutto il mondo.

Meteo, preoccupazione per ‘El Niño’

Preoccupazioni per El Niño
Preoccupazione per ‘El Niño’ (Ansa Foto)

Una delle agenzie americane che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche come la ‘Noaa’, ha fatto sapere che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico dopo un periodo di raffreddamento dovrebbero iniziare a scaldarsi con l’inizio del 2023. In questo caso prende proprio il nome di ‘La Niña’. Quali sono le cause? Aumento delle temperature legate al riscaldamento climatico.

A quanto pare questo ‘El Niño‘ potrebbe avere un effetti anche sul clima europeo e italiano. Non è da escludere che si possano verificare eventi formate da ondate di gelo sul vecchio continente. In conclusione, lo stesso Giuliacci, ad entrare in gioco e fare la differenza potrebbe essere anche come si comporterà il vertice polare che tenderà a formarsi tra qualche settimana. Precisamente dal Polo Nord, segno del fatto che cadranno i primi fiocchi di neve.

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