La rivolta dei piccoli commercianti: “Bollette, l’ultimo dei problemi”

Notizie.com ha iniziato ad ascoltare la voce delle persone più colpite dai rincari. Luce, gas, canoni e materie prime. Ecco le maggiori difficoltà

C’è una parte del nostro Paese costretta a fare i conti ogni giorno con aumenti spropositati. Una situazione che porta a conseguenze drammatiche e a problemi di ogni tipo. E’ l’Italia dei piccoli commercianti, dei gestori di attività private che si trovano in grandi difficoltà, schiacciati dal peso delle bollette e da una serie di aumenti incredibili. Alcuni sono stati costretti a chiudere. Altri protestano vivamente. Molti si chiedono fino a quando riusciranno a resistere.

Bollette e non solo, la protesta dei commercianti – Ansa –

Ma, ascoltando la loro voce e il grido di allarme che lanciano da tempo, le bollette sembrano l’ultimo dei problemi. “Le bollette sono aumentate, è innegabiledichiara ai nostri microfoni Matteo, che gestisce un Barber Shoptutti lo abbiamo riscontrato. Ma il problema più grande per noi che abbiamo delle piccole attività, non è tanto pagare 200 o 300 euro di più per gas o luce. Il vero problema è che è aumentato tutto: i nostri fornitori ci portano materiali con grandi difficoltà e a prezzi insostenibili. Proprio ieri ho provato a chiedere ad uno dei miei collaboratori cosa non fosse aumentato. Non abbiamo trovato nulla”. Matteo ha testato sulla sua pelle gli aumenti di luce e gas. “Le bollette sono più alte, ma io ho la fortuna di avere un locale piccolo. Un mio collega è passato a pagare oltre 2600 euro di luce, mentre lo scorso anno la spesa era di circa 1200 euro”. Ma le spese non sono l’unico problema. “Qualche giorno fa, in vista dei possibili aumenti futuri, ci è arrivata una lettera del nostro amministratore, che preannunciava possibili razionamenti della corrente. Per noi, che dobbiamo stare tutto il giorno con le luci accese, sarebbe un dramma”.

Parole simili riportate anche da Pamela, che gestisce una cartoleria.Le bollette sono aumentate, è impossibile negarlo, ma quello che ci spaventa, sono gli aumenti delle materie prime. Io lavoro nel mondo dell’editoria e si stampa meno e con costi più alti. Da luglio a settembre il prezzo di una singola risma di carta è aumentato di circa un euro a risma. Pensate che spese sono per noi. E purtroppo siamo costretti ad aumentare i costi ai clienti”. Una situazione destinata a peggiorare.Conosco molti fornitori che stanno facendo i salti mortali per consegnare tutto e in tempi brevi, ma non so fino a quando riusciranno ad andare avanti. Anche loro sono costretti a fare un razionamento della merce. E a pagarne le spese siamo noi e di conseguenza i clienti”.

Parrucchieri, gestori di cartolerie, i problemi sono enormi – Ansa –

Ancora più diretto è Mauro, che tra mille difficoltà porta avanti un negozio di abbigliamento. “Gli aumenti delle bollette sono un problema di rimbalzo. Ad essere colpite sono le grandi industrie, che hanno avuto degli aumenti spropositati. E questo li ha costretti ad aumentare il costo delle materie prime a noi piccoli commercianti. La produzione si è rallentata e faccio tanta, tanta fatica a stare dietro ai rincari. Ripeto, non sono preoccupato per le bollette, ma per quello che le bollette provocano”. Molto significativa la testimonianza di Roberto, che da anni gestisce una tabaccheria. “La mia situazione è diversa, perchè nel mio settore i rincari sono all’ordine del giorno e arrivano dallo Stato. La genialata è stata quella di mettere l’accise sui prodotti lo scorso anno, nel bel mezzo delle difficoltà. Anche a me le bollette sono aumentate, ma io posso regalare un quadro veritiero della situazione, perchè da me vengono materialmente a pagarle le bollette: e alcuni amici e piccoli imprenditori che gestiscono attività a gestione familiare, mi hanno passato delle bollette allucinanti: ho visto gente pagare 960 euro, 1800 euro, 3000 euro, mentre in passato pagavano meno della metà. Allucinante”.

Come riuscire ad andare avanti?Io ho dovuto alzare di circa due euro il taglio dei capelli e ho provato a mettere dei servizi nuovi – spiega di nuovo Matteo -, così facendo sono riuscito a coprire parte delle spese. Ma per quello che riguarda i nostri stipendi, purtroppo non è cambiato nulla. Anzi…”.

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