Letta, la “concorrenza” e gli appelli ai giovani: ecco i veri timori del Pd

Il segretario del Pd cerca i voti dei giovani e si appella a loro: i Dem però temono quell’ipotesi di soprasso. 

Ha girato l’Italia, lo ha fatto per una volta anche esasperando i toni ed esponendosi agli attacchi di chi ha considerato la campagna elettorale del Pd anche aggressiva per certi versi.

Enrico Letta
Enrico Letta (AnsaFoto)

Enrico Letta dopo la rottura con Conte e poi quella con Calenda ha dovuto analizzare tutto da un’altra prospettiva, e nonostante le chiare difficoltà nel cucire un gap dal centrodestra che sembra congelato da mesi, ha ribadito di avere la testa solo alle elezioni e di non aver valutato gli scenari che potrebbero configurarsi già dal giorno successivo al voto. La sensazione, però, almeno da alcune fonti interne al partito, è che molti nel Pd abbiano per così dire guardato solo alla testa della corsa, attaccando la Meloni e provando a raggiungere la sua macchina che la avvicina sempre più con il sorriso alle urne. Nella breve corsa al voto però, i Dem avrebbero “lasciato praterie” a chi insegue, e fonti interne sussurrano che i timori di un sorpasso da parte del Movimento 5 Stelle siano comunque tenuti in grande considerazione.

Letta e il sorpasso di Conte: ecco cosa può accadere

Il segretario
Il segretario del Pd Enrico Letta (Ansa)

Letta è tornato al Sud, provando a recuperare terreno proprio in alcune regioni in cui Giuseppe Conte è forte. La sensazione è che se da un lato la speranza di agguantare Fratelli d’Italia almeno negli appelli sia ancora viva, i sondaggi che circolano privatamente negli smartphone danno forza seppure a bassa voce gli appelli a guardarsi anche alle spalle. Letta quindi in vista della chiusura della campagna elettorale di questa sera punta ai giovani. Chiede fiducia, si appella a loro su Tiktok chiedendo di non far decidere da altri il loro futuro, ma intanto lancia bordate ai pentastellati.

Il leader del Pd ha infatti chiarito che quella alleanza è naturalmente naufragata quando gli ex alleati hanno deciso di far cadere Draghi, e che la rottura è irreversibile. Saranno le elezioni però a chiarire cosa può accadere. Un eventuale soprasso, o comunque un exploit di Conte, di certo darebbe voce a chi non ha mai digerito quella rottura, e rappresenterebbe un vero rischio di concorrenza a sinistra. Tutti fattori da non sottovalutare per Letta che giura di essere solo con la testa alle urne, ma di certo avrà valutato tutti gli scenari in arrivo nel giorno successivo al voto.

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