Federer: “Più del tennis mi mancherà il contatto con la gente”

Il tennista svizzero alla viglia dell’ultima partita nella Laver Cup, della sua straordinaria carriera, si racconta senza veli 

E’ arrivato quel giorno, è arrivato quel momento, quello in cui, forse il più grande tennista di tutti i tempi, dice basta! La Laver Cup che si disputerà a Londra questo weekend sarà l’ultimo ballo per Roger Federer e l’attesa è enorme tanto che la O2 Arena di Greenwich è esaurita da giorni in ogni ordine di posto.

Roger Federer ha deciso di chiudere la sua carriera –

20 anni di carriera dove ha mostrato come si può vincere, e anche tantissimo, giocando un tennis diverso, a volte celestiale, dove il concetto di bellezza diventava piacere anche per l’avversario che in quel momento subiva quel rovescio alla Federer, o quel dritto a sventaglio o quel servizio e volée che potevi soltanto fermarti ad ammirare. E applaudire. Non contano soltanto i numeri (e per King Roger basterebbero) conta quello che Roger Federer ha significato per il tennis e per lo sport mondiale.

Ancora un giro per l’ultimo ballo

Jack Sock e Frances Tiafoe, saranno loro a restare nella storia perché saranno gli ultimi avversario del più grande di tutti, perchè il sogno è esaudito. Roger Federer giocherà il suo ultimo match da professionista a Londra in doppio al fianco del rivale di una vita ed amico Rafael Nadal. Una partita che è già leggenda e che farà calare il sipario sulla carriera di un campione infinito ed irripetibile. Sarà dunque la O2 Arena di Londra per la Laver Cup. la sede dellì’ultima partita ufficiale del tennista svizzero. P

iù di 1500 partite dopo, più di 103 tornei Atp vinti dopo, più di 20 Grand Slam portati a casa dopo, forse il più forte tennista di tutti i tempi, sicuramente il più amato ha deciso di chiudere una carriera ineguagliabile: “Ho chiesto a tutti, compagni e avversari, se andasse bene così: scendere in campo e poi farmi sostituire da sabato da Matteo Berrettini. Spero di essere con Nadal: la nostra rivalità e la nostra amicizia, il fatto di aver costruito qualcosa che resta anche al di fuori del tennis, è il più bel messaggio per questo sport e per il mondo. Sarebbe bellissimo”, e così andrà perché ai più grandi deve essere concesso di andare così!.

 Più che il tennis mancherà la gente

“La decisione di ritirarsi è stata in un certo senso difficile perché non si vorrebbe mai prenderla. Come atleta vuoi sentirti in grado di tornare in tour, vincere qualche partita su un campo importante. Ma allo stesso tempo sai anche che prima o poi finirà. È il momento giusto”, bisogna avere la freddezza e la lucidità anche nel fermarsi al momento giusto anche se sai che da quel momento la tua vità cambierà per sempre: “Non mi mancherà il tennis, quello che mi mancherà è la gente che viaggia per ore, prende le ferie, spende dei soldi, solo per vedermi giocare. Mi mancherà il rapporto, anche di qualche secondo, con quelli che ti chiedono l’autografo e poi magari te lo richiedono ancora. Senza i miei fans non avrei vissuto l’80 per cento dei sentimenti e della felicità che ho provato in tutti questo anni”

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