“Caro bollette? La soluzione c’è. E non è difficile da trovare”

In esclusiva a Notizie.com, parla un docente di ingegneria energetica: “Ecco perchè in Italia c’è questo rincaro”

Caro bollette, difficoltà nel trovare fonti alternative, rincari sempre superiori. Come riuscire a risolvere la situazione? Come mettere un freno ai problemi che stanno attanagliando migliaia di famiglie italiane? Dubbi, domande e difficoltà alle quali si sta cercando di dare una risposta. “Sui media si tende ad esagerare e ad esasperare certe situazioni, commettendo tanti errori”, dichiara in esclusiva a Notizie.com Stefano Carli, docente di ingegneria energetica dell’università La sapienza.

La ragione del cosiddetto caro-bollette (cioé del rincaro molto superiore a quello osservato in altre nazioni) è da ricercarsi nella struttura delle formule per la determinazione del prezzo: in Italia, è particolarmente vantaggiosa per tutti gli operatori del settore (dalle cui fila provengono le persone che hanno stabilito le formule per la determinazione del prezzo finale agli utenti) e per lo Stato, azionista degli stessi operatori”, dichiara ai nostri microfoni Carli (nome di fantasia, perchè il docente ha chiesto di rimanere anonimo). “La soluzione sarebbe semplice: rivedere la struttura del prezzo dell’energia senza ingerenze di interessi privati o pubblici, riprendendo in modo saggio quanto accade in altri Paesi. Tenga presente che l’utile reale è molto maggiore di quanto dichiarato: alcuni costi sono gonfiati a bilancio”.

Nelle ultime settimane si è parlato molto delle cosiddette fonti alternative. Evidenziando le enormi difficoltà nel reperirle. “Non esiste alcuna difficoltà nel trovare fonti alternative: esiste un problema di ritardo nelle autorizzazioni; gli enti elettrici (vari distributori e Terna) da un lato non sono attrezzati per evadere le numerosissime pratiche di allaccio che hanno ricevuto e, dall’altro,  complessivamente non hanno alcuna convenienza economica alla diffusione della generazione distribuita”.

“In questo caso – continua – la soluzione è più complicata: la rete di bassa e media tensione (per l’allaccio di piccoli impianti) è spesso “satura” e il suo potenziamento è reso lento dal numero di autorizzazioni che gli enti devono richiedere per potenziarla (una ventina, molte ridondanti e inutili); gli allacci alla rete di alta tensione (grandi impianti) richiedono studi tecnici approfonditi e sono spesso “delicati” e sofisticati”.

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